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Oggi, Milano è diventata il palcoscenico per l’annuale Assemblea elettiva della Lega Serie B, un evento cruciale per il futuro della seconda divisione calcistica italiana. L’assemblea ha preso una piega inaspettata, con tensioni palpabili tra i club e la mancata elezione del nuovo presidente. La giornata, caratterizzata da votazioni controverse e astensioni, ha evidenziato la divisione interna tra le squadre partecipanti.
L’inizio dell’assemblea ha subito un ritardo imprevisto, consentendo a diverse squadre di collaborare per definire una strategia comune. Questo tempo extra ha permesso di allineare le posizioni, ma ha anche amplificato le tensioni già presenti nel clima dell’assemblea. La prima votazione ha visto la partecipazione di due candidati principali: il presidente uscente Mauro Balata e l’ex politico Walter Veltroni. Il risultato della prima tornata è stato deludente per Veltroni, che ha ricevuto solo un voto, mentre Balata ha conquistato dieci consensi. Tuttavia, il numero elevato di schede bianche – otto – ha rivelato un’assenza di unanimità tra i delegati.
Il secondo turno ha visto Balata guadagnare un voto, raggiungendo undici preferenze, ma il fatto che continuassero a esserci schede bianche ha ulteriormente complicato la situazione. Questo stato incerto ha spinto i delegati a una terza votazione, nella quale è emersa una situazione di stallo che rimandava all’esito dell’incontro precedente. L’atmosfera era tesa, e l’assenza di una figura di consenso tra le varie squadre ha reso evidente la necessità di un ulteriore confronto.
Come riportato da La Gazzetta dello Sport, la quarta votazione ha portato a un imprevisto giallo: il club del Cesena non era presente all’assemblea fisicamente e aveva soltanto un collegamento remoto dagli Stati Uniti. Quando finalmente i vertici del club sono tornati, il risultato ha generato ulteriore confusione: il conteggio finale ha registrato una nuova parità, con nove voti per Balata e altrettante schede bianche, oltre a una scheda nulla. La situazione ha costretto i presenti a sospendere l’assemblea per un’ora, mentre ci si discuteva su come procedere.
Durante questo intervallo, le tensioni sono aumentate ulteriormente e alcuni consiglieri hanno deciso di ritirare la loro candidatura. In particolare, i rappresentanti del Palermo e del Bari, Mirri e De Laurentiis, hanno abbandonato la riunione, un gesto che evidenziava il crescente disinteresse per un processo elettorale che si stava rivelando sempre più complicato.
Con la situazione in continua evoluzione e aggravata dal calo dei voti per Balata, che sono scesi a otto nel turno finale, l’assemblea è stata interrotta intorno alle 17.30. Una situazione di frattura era ormai evidente, segnale di una crisi di leadership all’interno della Lega Serie B. La mancanza di accordo tra i club e l’assenza di un candidato forte hanno reso il panorama elettorale problematico, lasciando in sospeso non solo le responsabilità di governance, ma anche l’efficacia delle strategie per il futuro.
L’assemblea elettiva, pertanto, non si è chiusa con un nuovo presidente, ma ha messo in luce le profonde divisioni interne e la necessità di una ristrutturazione collegiale che possa rispondere alle sfide del calcio italiano, accentuate dalle difficoltà odierne. La prossima riunione sarà quindi cruciale per cercare di ristabilire un equilibrio e avviare un nuovo capitolo per la Lega Serie B.