Un’operazione congiunta tra carabinieri e Procura di Napoli Nord ha svelato un’inquietante rete di truffe orchestrata da un’associazione criminale attiva nel nord di Napoli. Questa organizzazione, dedita a raggirare sistematicamente gli anziani in tutta Italia, aveva messo a segno guadagni confiscabili, sfiorando il milione di euro al mese. L’operazione ha portato a quindici indagati, di cui otto sono stati arrestati, quattro posti ai domiciliari e per altri tre è stata imposta la misura dell’obbligo di dimora. Un caso che evidenzia l’allarmante sfruttamento delle vulnerabilità delle persone più anziane e sole.
La genesi dell’associazione criminale
L’associazione smantellata avea la sua base operativa nell’area nord di Napoli, un territorio già noto per la presenza di attività illecite. Grazie a un’organizzazione ben strutturata, i membri del gruppo avevano stabilito contatti strategici e metodi collaudati per raggirare le vittime. L’indagine ha rivelato che il sodalizio utilizzava anche minorenni per affiancare gli adulti, inducendo in questo modo maggior fiducia nelle potenziali vittime che, in genere, si rivelavano fragili e vulnerabili.
Questi minorenni, spesso inconsapevoli del danno provocato, venivano impiegati per avvicinare gli anziani con finte richieste di aiuto o segnalazioni ingannevoli. Conducendo le vittime a interazioni più confidenziali, riuscivano a ingenerare sentimenti di complicità . Il reclutamento di giovani in questo tipo di attività criminale contribuisce ad abbassare la soglia di sospetto tra le vittime, rendendo l’approccio più incisivo e potente.
Le modalità operative della truffa
Le indagini hanno messo in luce una serie di modus operandi adottati dall’associazione, con truffe attuate in diverse località , tra cui Campania, Lombardia e Marche. I truffatori si recavano in luoghi affollati, sperando di individuare persone anziane sole, approfittando della loro solitudine e vulnerabilità .
Tra le tecniche più diffuse vi era la cosiddetta “truffa del falso incidente”, in cui un complice telefonava alla vittima fingendosi un familiare coinvolto in un sinistro stradale, informandola della necessità urgente di denaro per coprire spese mediche o legali. In altre circostanze, promettevano rimborsi da enti assistenziali e, in cambio, chiedevano anticipi che non avrebbero mai restituito.
Grazie alla coordinazione dei carabinieri, è stata anche sventata una serie di truffe in flagranza, con arresti che hanno portato al sequestro di denaro e gioielli per un valore complessivo di quasi 200mila euro. Le operazioni preventive e le chiamate agli anziani, fatte dal personale delle forze dell’ordine, hanno avuto un ruolo cruciale nel proteggere persone vulnerabili da queste spirali di inganno.
La risposta delle forze dell’ordine e il quadro legale
L’operazione svolta dai carabinieri della Compagnia di Caivano, con il supporto della Procura di Napoli Nord diretta da Maria Antonietta Troncone, evidenzia l’importanza di una risposta coordinata tra casi di criminalità organizzata e protezione degli individui più fragili. I reati contestati agli indagati includono l’associazione a delinquere, finalizzata alla commissione di rapine, truffe ed estorsioni.
L’emergere di simili associazioni criminali rappresenta una sfida significativa per le forze dell’ordine, che devono mantenere alta l’attenzione e sviluppare strategie efficaci per contrastare tali attività . La prevenzione gioca un ruolo fondamentale; campagne di sensibilizzazione possono aiutare a informare le comunità , in particolare quelle vulnerabili, sui vari metodi di raggiro e sulle modalità per difendersi.
La denuncia delle truffe e l’intervento tempestivo della polizia possono, infatti, rappresentare l’elemento chiave per ferrare i truffatori e tutelare le vittime. La speranza è che attraverso un’azione continua e vigile, simili organizzazioni possano essere smantellate, proteggendo così le fasce più deboli della popolazione.