Nel recente appuntamento di Sky Calcio Club, il conduttore Fabio Caressa ha fornito un’analisi dettagliata della vittoria dell’Atalanta contro il Napoli, utilizzando heatmap per illustrare le dinamiche di gioco delle squadre avversarie. L’analisi ha messo in luce le differenze di approccio e strategia tra le contendenti, evidenziando il modo in cui la squadra di Gian Piero Gasperini ha sfruttato gli spazi esterni, in contrasto con le manovre più centrali di Juventus e Milan.
La presentazione delle heatmap ha offerto un’interessante prospettiva sulle scelte tattiche dell’Atalanta e delle due grandi rivali, Juventus e Milan. Questi strumenti visivi evidenziano le aree del campo in cui le varie squadre hanno maggiormente concentrato le loro azioni, rivelando le tendenze di gioco e le possibili vulnerabilità difensive.
Nella gara tra Napoli e Atalanta, la heatmap della Dea ha rivelato un chiaro predominio sugli esterni, segno di una strategia ben pianificata volta a sfruttare l’ampiezza del campo per mettere in difficoltà la difesa partenopea. Al contrario, le heatmap di Juventus e Milan hanno mostrato un gioco più equilibrato, con un’occupazione più intensa della parte centrale del campo. Questo contrasto strategico ha giocato un ruolo cruciale nel risultato finale del match, mostrando l’efficacia del piano di gioco di Gasperini.
L’Atalanta, facente parte del panorama calcistico italiano come una delle squadre più intriganti e audaci, ha confermato la sua identità tattica made in Bergamo, caratterizzata da un’alta intensità e dalla ricerca costante di spazi per poter affondare il colpo. Gasperini ha saputo studiare le debolezze del suo avversario, approfittando di un Napoli non sempre switching e spesso esposto quando costretto a gestire le avanzate laterali.
Un elemento chiave della strategia di Gasperini è rappresentato dagli esterni, che non solo contribuiscono in fase offensiva ma sono anche cruciali nel bilanciamento della squadra durante le fasi difensive. L’Atalanta, a differenza di Juventus e Milan, ha puntato su un gioco che sollecita e sfrutta al meglio le corsie laterali, permettendo così ai centrocampisti e agli attaccanti di posizionarsi in modo più efficace per attaccare la porta avversaria.
Le heatmap mostrano chiaramente come questo approccio abbia avuto effetti tangibili nella partita contro il Napoli. La fase offensiva dell’Atalanta, che si concentra sugli esterni, consente di disorientare le difese avversarie, mentre al contempo si evita di congestionare il centro del campo. Questo è particolarmente evidente negli scambi rapidi e nei cross, che hanno creato diverse occasioni da rete, dimostrando l’importanza cruciale di utilizzare l’ampiezza del campo.
In contrasto, Juventus e Milan hanno adoperato strategie più conservative, cercando di controllare il gioco a centrocampo. Sebbene queste squadre abbiano una riconosciuta abilità nel manovrare il possesso, gli attacchi più centrali non sono riusciti a creare le stesse opportunità di cui ha beneficiato l’Atalanta.
Le heatmap delle partite di Juventus e Milan contro il Napoli hanno sostanzialmente dimostrato come queste squadre tendano a privilegiare i movimenti e le giocate nella parte centrale del campo. La Juventus, per esempio, ha cercato di gestire il pallone a centrocampo, facendo circolare il gioco con passaggi orizzontali e verticali, mantenendo sempre un occhio attento alla possessione del pallone.
D’altro canto, il Milan sotto la guida di Stefano Pioli ha adottato un look simile, cercando di pressare alto in fase di recupero e di imporre il proprio gioco sostenuto da un rischioso equilibrio tra fase offensiva e difensiva. Tuttavia, l’approccio adottato da entrambe le squadre ha avuto come risultato una mancanza di incisività sugli esterni, dove l’Atalanta ha potuto approfittare e colpire.
La differenza nella strategia di gioco emerge anche nella gestione di situazioni di pressione. L’Atalanta vuole muoversi velocemente, affrontando rilanci e cambi di gioco improvvisi, mentre Juventus e Milan appaiono più refrattari a questo tipo di transizioni rapidi. Ciò rende l’analisi delle heatmap non solo uno strumento di valutazione post-partita, ma un effettivo resoconto delle scelte strategiche che influenzano l’esito delle gare.
L’analisi proposta da Fabio Caressa non ha solo messo in evidenza i limiti delle avversarie in relazione all’Atalanta, ma ha anche riacceso i riflettori sulle differenze di mentalità e di costruzione delle manovre in un campionato sempre più competitivo e strategicamente ricco.