Nella cornice della Serie A, il match tra ATALANTA e MILAN ha acceso un intenso dibattito dopo il gol di DE KETELAERE, già ex giocatore rossonero. Mentre il belga ha trovato la rete al 12° minuto con un colpo di testa, le proteste del MILAN sono state concentrate su una presunta irregolarità. Il fulcro delle contestazioni è stato un contatto tra DE KETELAERE e THÉO HERNANDEZ, che merita un’analisi approfondita per capire le dinamiche e le decisioni che hanno caratterizzato questa crucialissima sfida.
L’andamento del match ha subito una svolta significativa quando al 12° minuto DE KETELAERE ha realizzato la rete dell’1-0 per l’ATALANTA. La fase di gioco si sviluppava da una situazione di calcio piazzato, in cui il belga si è elevato sopra la difesa avversaria, colpendo il pallone di testa con grande precisione. Il gesto tecnico, sebbene pregiato, ha sollevato interrogativi belligeranti riguardo l’entità del contatto avvenuto tra il giocatore e THÉO HERNANDEZ, il quale, nel tentativo di marcarlo, è finito a terra.
La contestazione ha preso piede quando l’allenatore del MILAN, FONSECA, e i suoi giocatori hanno palesato un evidente disappunto nei confronti dell’arbitro, invocando un fallo che, secondo la loro interpretazione, avrebbe dovuto annullare il gol. La dinamica del contatto è stata oggetto di discussione tra i giocatori in campo, ponendo il focus su una valutazione in termini di correttezza e regolarità del gioco.
La situazione si è complicata quando è emerso il ruolo del VAR nella gestione della situazione. Malgrado le vibranti proteste del MILAN, l’arbitro ha deciso di non annullare il gol, ritenendo che non ci fosse un chiaro ed evidente errore nel gioco. La valutazione del contatto tra DE KETELAERE e HERNANDEZ è stata lasciata nelle mani dell’arbitro, evidenziando come la sua decisione fosse basata sull’interpretazione della dinamica di gioco piuttosto che su un’infrazione flagrante.
Il VAR, infatti, è stato progettato per intervenire solamente in casi di evidenti errori di valutazione, cosa che, in questo caso, non è avvenuta. La scelta dell’arbitro di non ricorrere alla tecnologia ha sollevato un velo di polemiche, proprio per il delicato equilibrio che si trova nel dover stabilire se il contatto fosse o meno di rilevanza ai fini del regolamento. L’assenza di una revisione video ha aggiunto un ulteriore strato di critica nei confronti dell’operato arbitrale.
Dopo il gol dell’ATALANTA e le successive decisioni arbitrali, l’atmosfera in campo è cambiata radicalmente. Il MILAN, visibilmente scosso dalla decisione di non annullare la rete, ha dovuto reagire per rimanere in partita. Gli animi erano accesi e la pressione sui giocatori è aumentata e l’arbitro ha dovuto gestire non solo le emozioni in campo, ma anche il discontento degli allenatori.
La capacità del MILAN di riprendersi da questo episodio è stata fondamentale per l’andamento del match. Tuttavia, è innegabile che le contestazioni sul gol e le decisioni arbitrali abbiano avuto un impatto sulle prestazioni in campo. Con ogni probabilità, il clima teso e pieni di polemiche ha influenzato anche il rendimento dei giocatori rossoneri.
Questa partita ha, quindi, sollevato interrogativi non solo sulla singola decisione arbitrale, ma sul modo in cui il VAR viene utilizzato nella Serie A e sull’opportunità di riflessioni sul miglioramento dell’affidabilità delle chiamate in campo. Il confronto tra ATALANTA e MILAN non è terminato sul campo, ma continua a essere analizzato e discusso dai tifosi e dagli esperti del settore, generando dibattito e spunti per il futuro.