Un messaggio toccante e profondo arriva dall’Associazione Sportiva della Santa Sede e da un gruppo di amici sparsi in tutto il mondo. In occasione del Natale, hanno realizzato un video in cui atleti e personaggi pubblici si uniscono per lanciare un invito alla pace e alla protezione dei bambini, sfruttando il potere simbolico dello sport. Questo gesto vuole suscitare una riflessione sulle condizioni in cui vivono i bambini nelle zone di guerra, creando consapevolezza e spingendo così a un cambiamento reale.
Il video di auguri di Athletica Vaticana è il risultato di un’incredibile mobilitazione di talenti e cuori. Tra i volti noti che compaiono troviamo il cardinale Jean-Paul Vesco e l’ambasciatore dell’Australia presso la Santa Sede, Chiara Porro. Con loro anche la vincitrice della Maratona di New York, Franca Fiacconi, e lo schermidore paralimpico rifugiato Amelio Castro Grueso. Insieme, questi individui rappresentano una comunità unita dalla passione per la corsa e dall’impegno verso cause sociali.
Il messaggio centrale del video è chiaro: nessun bambino deve più essere vittima dei conflitti. L’appello che emerge è quello di proteggere e salvaguardare l’infanzia, in un periodo dell’anno, il Natale, che evoca speranza, gioia e amore. La comunità di Athletica Vaticana, composta da atleti, allenatori, professionisti del mondo dello spettacolo, religiosi e molte famiglie, fornisce una voce collettiva che invoca un futuro migliore per i bambini che soffrono a causa delle guerre. La frase chiave che accompagna il video è un grido di solidarietà: “Nessun bambino venga più ucciso, ferito, affamato, terrorizzato”.
All’interno di questo messaggio di speranza si trova anche una preghiera “sportiva”, scritta da Roberto Di Sante, noto autore del bestseller “Corri. Dall’inferno a Central Park”. Questa preghiera è stata recitata da diverse personalità, tra cui l’attore Sebastiano Gavasso, il regista Ferdinando Ceriani e il sacerdote don Luigi Portarulo, della cattedrale di Saint Patrick a New York. La giovane atleta paralimpica Sara Vargetto ha contribuito a portare il suo messaggio di determinazione e speranza.
Non manca anche una presenza internazionale, con rappresentanti da paesi come Spagna, Australia, Paesi Bassi, Gran Bretagna, Colombia, Stati Uniti e Francia. Questo rende il gesto di Athletica Vaticana ancora più significativo, mostrando come lo sport unisca oltre i confini e le culture, creando una rete di sforzi per la pace globale.
“Corri per i bambini, corri per la speranza” è una delle frasi più evocative espresse dal presidente di Athletica Vaticana, Giampaolo Mattei. La sua dichiarazione mette in evidenza l’importanza dello sport non solo come attività fisica, ma anche come esperienza di fraternità e come veicolo di speranza. Mattei sottolinea che il video non è semplicemente un’iniziativa estemporanea, ma un forte atto di denuncia contro le ingiustizie perpetrate in guerra, in particolare verso i più vulnerabili tra noi: i bambini.
Roberto Di Sante, a sua volta, condivide il suo pensiero sul potere di questo messaggio, nato in un periodo di grande sofferenza globale. La maglietta che ha indossato durante la maratona di New York, con la scritta “Pace”, è diventato un simbolo di quell’auspicio di cambiamento. La sua focalizzazione sugli eventi drammatici nel mondo fa da sfondo a un desiderio profondo di vedere la pace prevalere e il sorriso ritornare sui volti dei più piccoli. Il suo richiamo finale è semplice ma potente: “Basta guerre, basta odio. La risposta è amare”, richiamando una verità universale che affonda le radici nel Natale e nella figura del bambino di Betlemme.