La situazione nelle zone colpite dal terremoto nei Campi Flegrei si fa sempre più critica. I cittadini e le autorità locali attendono ancora i decreti attuativi del Decreto Ricostruzione, convertito in legge il 8 agosto, che dovrebbero fornire le direttive necessarie per accedere ai fondi destinati alle riparazioni. La mancanza di chiarezza sulle modalità di distribuzione e di ottenimento dei contributi ha sollevato preoccupazioni e proteste tra gli sfollati e i rappresentanti politici locali.
Il sindaco di Pozzuoli, Luigi Manzoni, ha recentemente espresso la sua preoccupazione per i ritardi nella pubblicazione dei decreti attuativi relativi al Decreto Ricostruzione. Secondo le norme, il 1 settembre doveva essere la scadenza per l’adozione di tali decreti. Tuttavia, ad oggi non è stato ancora rilasciato alcun atto, lasciando le comunità locali in uno stato di incertezza. I ministri Nello Musumeci e Giancarlo Giorgetti sono stati sollecitati a intervenire, ma nel frattempo i tempi di attesa stanno provocando frustrazione tra gli sfollati.
I decreti attuativi sono essenziali per definire non solo i criteri di distribuzione dei fondi, ma anche le modalità di trasferimento tra i comuni di Bacoli, Pozzuoli e Napoli. Saranno inoltre stabiliti i criteri di priorità nell’assegnazione dei contributi, le procedure per la presentazione delle domande e i termini di rendicontazione. Senza queste informazioni, gli sfollati non sanno come procedere per ricevere aiuti concreti per la riqualificazione dei loro edifici, aggravando ulteriormente la loro situazione.
Le risorse destinate all’edilizia pubblica ammontano a circa 420 milioni di euro, con interventi programmati fino al 2029. Queste somme sono cruciali per affrontare l’emergenza legata al bradisismo, un fenomeno che ha colpito in modo significativo l’area flegrea. Il governo ha previsto investimenti in infrastrutture di trasporto e servizi essenziali, ma il finanziamento presenta una problematica significativa.
Dei 420 milioni, circa 200 milioni provengono dal Fondo di sviluppo e coesione, già destinato ad interventi infrastrutturali programmati. Questo solleva interrogativi sull’allocazione delle risorse e sulla sostenibilità delle azioni intraprese. La preoccupazione generale è che queste misure possano non essere sufficienti per coprire tutte le necessità delle comunità colpite, mantenendo sempre la medesima “coperta corta”.
Il deputato del Movimento 5 Stelle, Antonio Caso, ha denunciato l’assenza di misure adeguate per supportare gli sfollati, mettendo in evidenza le mancanze del governo in merito alla gestione dell’emergenza. Caso ha criticato l’assenza di incentivi come il supersisma bonus, lo stop ai mutui e alle tasse per coloro che hanno perso le loro abitazioni. La situazione resta drammatica per più di mille persone che desiderano tornare alle proprie case, senza avere informazioni chiare sui contributi per le riparazioni.
Le proteste non provengono solo dai politici, ma anche dai comitati cittadini, che esprimono la loro indignazione per la situazione attuale. Laura Iovinelli, portavoce del Comitato Emergenza Campi Flegrei, ha fatto eco alle preoccupazioni degli sfollati, rivelando la disperazione degli abitanti di Pozzuoli, molti dei quali hanno perso la casa senza alcun segnale di aiuto. La richiesta è chiara: una risposta immediata e concreta per poter ricostruire in sicurezza.