Negli ultimi tre anni, la situazione finanziaria del Comune di Napoli ha mostrato segnali di miglioramento, con un disavanzo progressivamente ridotto. Tuttavia, nelle previsioni per il triennio 2025-2027 si profilano nuove sfide economiche, in particolare riguardo all’aumento della tassa sui rifiuti . L’Amministrazione comunale sta considerando l’introduzione di un nuovo bonus per attenuare l’impatto dei costi crescenti sui cittadini. Dettagli precisi sulle strategie attuate per affrontare questi rincari sono stati presentati dall’assessore alle Finanze, Pier Paolo Baretta, durante la riunione di giunta.
Negli ultimi tre anni, il disavanzo di Napoli è sceso significativamente, raggiungendo un valore di poco meno di quattro miliardi. Questo risultato è importante, considerando che nel 2020 il disavanzo ammontava a cinque miliardi. Gli obiettivi per il prossimo triennio prevedono di ottenere un recupero di ulteriori 562 milioni di euro, con un peso annuale di circa 187 milioni. Questo importo si somma ai 600 milioni di euro necessari per il debito finanziario che grava sul Comune. L’assessore Baretta ha presentato questi numeri nel bilancio di previsione per il 2025, che prevede di essere approvato entro dicembre. Tuttavia, la vera sfida risiederà nel mese di marzo, quando si procederà con l’assestamento di bilancio e si dovranno affrontare le questioni relative all’aumento della Tari.
Attualmente, il costo del servizio di smaltimento rifiuti è aumentato di circa 10 milioni di euro, e la giunta prevede che questi maggiori oneri ricadranno inevitabilmente sulla bolletta della Tari per i cittadini. Sebbene ci sia la possibilità di fare uso della tassa di soggiorno – come avvenuto lo scorso anno – per mitigare gli aumenti, è evidente che la situazione è complessa. Nel bilancio del 2024, le tariffe erano rimaste fisse per quattro anni, ma si è dovuto procedere a un adeguamento, mettendo a disposizione 4 milioni di euro per sterilizzare parte dell’aumento previsto. Questo ha comportato l’erogazione di un bonus di 32 euro a favore di chi era in regola con i pagamenti.
Qualora si decidesse di adottare nuovamente un bonus per il 2025, la tariffa iniziale da considerare sarà già ridotta di 32 euro, rafforzando così la necessità di gestire in modo oculato i costi del ciclo di smaltimento rifiuti, che continuano ad aumentare.
L’analisi delle entrate e uscite del Comune evidenzia diverse fonti di finanziamento. Le entrate comprendono, per esempio, 204 milioni di euro dall’IMU, 262 milioni dalla Tari, e 107 milioni dall’addizionale IRPEF. A queste si aggiungono 21,5 milioni di euro dall’imposta di soggiorno e 16 milioni da servizi a domanda individuale. Si prevedono anche fondi finanziati dal PNRR per un totale di 431 milioni, più 90 milioni dal fondo pluriennale vincolato. Inoltre, ci sono circa 1,5 miliardi per altre spese, che includono anche recuperi di mutui e prestiti.
Un’altra importante questione riguarda la riduzione dei conferimenti del Patto per Napoli, che passeranno da circa 150 milioni a 116 nel 2025, e scenderanno ulteriormente a 46 nel 2026. L’accordo con Invimit, che ha portato quest’anno 15,7 milioni nelle casse comunali, non prevede introiti nel 2025, mentre le previsioni per il 2026-2027 indicano 10,5 milioni.
Con l’approvazione del bilancio, il Comune dovrà affrontare due priorità: gestire l’aumento dei costi per la raccolta e smaltimento dei rifiuti e far fronte all’emergenza Vele, ove le famiglie devono essere sgomberate e sostenute in questa difficile transizione. Anche se è previsto un budget di 250 milioni per le celebrazioni del compleanno di Napoli, ulteriori fondi saranno necessari e dovranno essere reperiti dai ministeri competenti.
In questo contesto, l’Amministrazione comunale è chiamata a compiere scelte strategiche per garantire una gestione economica equilibrata e rispondere alle esigenze della comunità, mentre i cittadini guardano con preoccupazione all’eventualità di ulteriori rincari dovuti alla Tari.