Aurelio De Laurentiis: il futuro del calcio e l’importanza dei diritti tv in un convegno innovativo

Il noto imprenditore e presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha recentemente condiviso la sua visione riguardo al futuro del calcio e ai diritti televisivi, intervenendo durante il convegno “Dall’analogico al digitale. Le nuove sfide della comunicazione”. L’evento, organizzato da Radio Crc e ospitato a bordo della nave da crociera MSC World Europa, ha posto l’accento sulla transizione digitale e sulle sfide del settore sportivo.

Legge e mercato: le regole del gioco

L’importanza delle regole nel calcio e negli sport professionistici

Nella sua esposizione, De Laurentiis ha evidenziato come la mancanza di regole chiare sia un ostacolo significativo per lo sviluppo del calcio italiano. Paragonando la situazione italiana con quella della NFL e della NBA, il presidente del Napoli ha sottolineato che questi sport hanno implementato misure contrattuali e regolamentazioni che hanno consentito loro di prosperare, generando solidi fatturati e un incremento dell’interesse globale. “La libertà d’impresa è al centro della forza statunitense”, ha dichiarato, suggerendo che il calcio europeo potrebbe trarre insegnamento dalle strategie adottate dallo sport americano.

La necessità di una riforma

De Laurentiis ha notato un immobilismo nel calcio italiano, definendo le pratiche correnti come “stantie” e chiedendo un ripensamento profondo delle politiche economiche. Il presidente ha citato la sua proposta di autoproduzione e commercializzazione dei diritti televisivi già sei anni fa, di fronte alla mancanza di azioni significative da parte dei colleghi. Con la UEFA che sta preparando i bandi relativi ai diritti tv per il periodo 2027-2033, De Laurentiis ha espresso preoccupazione riguardo al futuro finanziario dei club italiani, avvertendo che la situazione potrebbe risultare disastrosa per molte società.

Diritti tv italiani: opportunità e sfide

L’analisi delle vendite e degli investimenti

De Laurentiis ha messo in discussione l’operato della Lega Serie A e la loro incapacità di vendere i diritti televisivi all’estero, definendo la situazione come “ignominiosa”. Il presidente ha evidenziato l’importanza di investire nel marketing e nella promozione di eventi sportivi, suggerendo che i club con un elevato numero di tifosi potrebbero espandere la loro influenza anche oltre i confini nazionali.

Il successo del pay-per-view e nuove piattaforme

Un’osservazione chiave dell’imprenditore è stata la sua esperienza con il canale 251 di Sky, dove ha utilizzato il pay-per-view per garantire visibilità alle partite, ottenendo notevoli successi. Oggi, De Laurentiis sostiene l’adozione di piattaforme moderne come OneFootball per la diffusione delle partite, incoraggiando i dirigenti della Lega a esplorare nuove possibilità commerciali e a mantenere il passo con le tendenze di mercato.

Un futuro digitale nel calcio

Le sfide del passaggio all’era digitale

La trasformazione digitale è un tema caldo nel mondo dello sport e, secondo De Laurentiis, essa offre opportunità uniche per rinnovare il panorama calcistico. Tuttavia, il passaggio a questo nuovo paradigma è ostacolato dalla reticenza di alcuni club a investire e a sperimentare metodi innovativi di promozione. De Laurentiis ha invitato i suoi colleghi a superare queste incertezze e a guardare avanti, adottando strategie più dinamiche per attrarre nuovi fans e investitori.

Espansione oltre i confini nazionali

Mettendo in luce l’importanza di un approccio globale, il presidente del Napoli ha concluso evidenziando le potenzialità di mercati esteri. Ha ribadito che le squadre italiane non devono limitarsi alla loro base di tifosi locale, ma dovrebbero cercare di espandere la loro influenza all’estero, specialmente nei paesi in cui i segni della cultura italiana sono già evidenti, come nel caso di Londra.

Le dichiarazioni di Aurelio De Laurentiis pongono un interrogativo cruciale sul futuro del calcio italiano e sul modo in cui le sue istituzioni possono adattarsi ai cambianti contesti economici e tecnologici.

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Redazione