Awudu Abass, noto giocatore di basket, ha recentemente intrapreso una nuova avventura sportiva con il BC Dubai nella ABA Liga. La sua nuova vita a Dubai è caratterizzata da un ambiente culturale ricco e diversificato che lo ha colpito fin dall’inizio. In un’intervista, Abass ha condiviso le sue impressioni sulla città e le sue scelte personali, rivelando un lato più intimo oltre alla sua carriera professionale.
La magia di Dubai e il mix culturale
Dubai si presenta come un crocevia di culture e tradizioni, un aspetto che ha intrigato profondamente Abass. “La città è pazzesca, c’è un mix di culture davvero incredibile, qualcosa che non avevo mai visto prima”, ha commentato. Per lui, la parte araba è particolarmente affascinante. Questa varietà culturale non è solo un elemento estetico, ma arricchisce anche la vita quotidiana, offrendo esperienze uniche, eventi e interazioni con persone provenienti da tutto il mondo.
Abass, che è un musulmano praticante e prega cinque volte al giorno, ha riconosciuto l’importanza della sua fede nel contesto della vita a Dubai. Il suo nome, che significa “Angelo venuto dal cielo”, è un ricordo della sua identità culturale e spirituale. Nonostante il Ramadan possa essere complicato in relazione agli impegni sportivi, il giocatore trova modi alternativi per mantenere la sua religiosità, come contribuire con opere di carità. Queste pratiche non solo riflettono il suo impegno personale verso la comunità, ma evidenziano anche un aspetto importante della vita a Dubai, dove la solidarietà è valorizzata.
In questo nuovo ambiente, Abass ha anche portato con sé la sua famiglia: “Sono qui a Dubai anche mia moglie e le mie due figlie, non potrei chiedere di più”, ha raccontato. La possibilità di offrire una vita bella e serena alla sua famiglia, insieme all’opportunità di giocare a basket ad alti livelli, rappresentano per lui un perfetto connubio.
Il passaggio dalla Virtus al BC Dubai
Riflettendo sulla sua carriera sportiva, Abass ha parlato del suo addio alla Virtus, avvenuto in un momento cruciale. A giugno, dopo una riflessione profonda, ha deciso di voltare pagina: “Era il momento giusto di farlo. Era un bivio importante per me”. Questo passaggio richiama l’attenzione su come ogni decisione possa influenzare non solo una carriera, ma anche la vita personale di un atleta. Il giocatore ha avuto l’intuizione di lasciare la Virtus dopo un’esperienza di quattro anni, contraddistinta da soddisfazioni e qualche sfortuna, come infortuni che hanno costellato il suo percorso.
Lasciare la competizione in Eurolega rappresenta un cambiamento significativo per lui. Infatti, la Eurolega è considerata il massimo palcoscenico per un giocatore europeo, con l’NBA al di sopra di essa. Abass ha pesato attentamente i pro e i contro di questa decisione e, nonostante la nostalgia, ha visto in Dubai una nuova opportunità di crescita e miglioramento. L’ottima organizzazione del club e le condizioni favorevoli per il basket sono stati elementi chiave nelle sue riflessioni.
La sua scelta di trasferirsi a Oriente non è stata solo una questione di carriera, ma anche un passo verso un futuro che sente più in linea con le sue ambizioni sportive e personali. Abass ha discusso apertamente con la Virtus, riuscendo a trovare un punto di incontro soddisfacente per entrambe le parti. La chiarezza e la comunicazione sono stati fattori determinanti nel passaggio a questa nuova esperienza, che si promette ricca di sfide e opportunità.