Baia Donn’Anna: il TAR di Napoli consente l’accesso alla spiaggia tutto l’anno

La spiaggia di Baia Donn’Anna, un simbolo per la cittadinanza napoletana, rimarrà accessibile a tutti anche nei mesi invernali. A stabilirlo è stata una recente sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale di Napoli, che ha accolto il ricorso presentato dai Comitati di Mare Libero, Pulito e Gratuito di Napoli contro la chiusura invernale imposta dall’Autorità portuale. Questa decisione inverte una prassi che escludeva i cittadini dall’accesso a un bene pubblico durante i mesi freddi e rappresenta una vittoria per la comunità e per il diritto alla fruizione degli spazi pubblici.

Il contesto del ricorso

Le motivazioni del ricorso

La decisione del TAR di Napoli non è stata accolta senza un preciso contesto. I Comitati di Mare Libero, Pulito e Gratuito avevano formalmente presentato il ricorso contro la delibera dell’Autorità portuale che prevedeva la chiusura della spiaggia durante il periodo invernale. Secondo il comitato, tale misura non solo limitava la libertà di accesso alla spiaggia da parte dei cittadini, ma era anche in contraddizione con i principi di utilizzazione pubblica degli spazi costieri. Il ricorso mirava, quindi, a garantire l’accesso e la fruibilità della spiaggia per tutto l’anno, sostenendo che la chiusura invernale fosse un’azione ingiustificata e priva di valide motivazioni.

Le parti coinvolte

Oltre all’Autorità portuale di Napoli, il ricorso portava il Comune di Napoli tra le parti chiamate in causa. L’Amministrazione locale, insieme all’Autorità, era accusata di non aver ascoltato le necessità della comunità e di non aver aperto canali di dialogo con i cittadini. In questo contesto, anche il Bagno Elena, uno stabilimento attiguo alla spiaggia, è stato parte del contendere. Le decisioni di chiusura invernale erano state percepite come un modo per escludere i cittadini dall’uso di una spiaggia che, per molti, rappresenta non solo un luogo di svago, ma anche una parte importante della vita sociale e culturale della città.

Il verdetto del tribunale

Le argomentazioni della sentenza

Con una sentenza che ha suscitato grande interesse, il TAR di Napoli ha accolto le ragioni dei ricorrenti annullando i provvedimenti dell’Autorità portuale. Il giudice ha stabilito che il cancello ubicato in via Sermoneta, che dava accesso alla spiaggia, dovesse rimanere aperto tutto l’anno. Tale decisione mira a garantire il diritto dei cittadini di accedere liberamente a spazi pubblici, ribadendo l’importanza della fruizione integrale delle risorse naturali e culturali che offrono le coste napoletane.

Le conseguenze e i rimborsi

Il tribunale non si è limitato a ribaltare la decisione precedente, ma ha anche stabilito che l’Autorità portuale dovesse rimborsare le spese legali sostenute dai comitati per la causa. Questo aspetto della sentenza evidenzia non solo la condanna dell’operato dell’Autorità, ma serve anche a rimettere in discussione l’uso delle risorse pubbliche, sottolineando l’importanza di una gestione più responsabile e attenta al dialogo con la cittadinanza.

Reazione dei comitati e della comunità

La soddisfazione delle associazioni

I Comitati di Mare Libero, Pulito e Gratuito si sono dichiarati soddisfatti per il risultato ottenuto, vedendo nella sentenza un riconoscimento del loro impegno a favore della trasparenza e dell’accessibilità. Tuttavia, hanno anche voluto sottolineare le difficoltà riscontrate nel dialogo con le istituzioni locali. Secondo i comitati, l’incapacità di ascolto e la mancanza di mediazione da parte del Comune e dell’Autorità portuale hanno portato a un inutile spreco di risorse pubbliche, alimentando un clima di tensione invece di promuovere una collaborazione costruttiva.

Il significato per i cittadini napoletani

La decisione del TAR ha un significato profondo per i cittadini napoletani, che possono ora tornare a usufruire di un bene comune senza restrizioni temporali. L’accesso alla spiaggia di Baia Donn’Anna non è soltanto una questione di svago, ma rappresenta anche un aspetto cruciale del diritto alla vivibilità delle città e alla valorizzazione degli spazi pubblici. La sentenza ribadisce l’importanza di tutelare e garantire l’accesso ai luoghi di aggregazione, core di una comunità attiva, coesa e partecipativa.

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Redazione