Un acceso dibattito sta investendo Palma Campania, dove Domenico Balbi, dirigente scolastico dell’I.C. “Antonio De Curtis”, sostiene una lotta per il diritto dei suoi studenti a spazi di apprendimento adeguati. La controversia coinvolge i lavori di ristrutturazione di un edificio privato che sorgerà accanto all’istituto scolastico, coincidenti con un ambizioso progetto di rifacimento della scuola, finanziato con cinque milioni di euro. Questi eventi sollevano interrogativi sulla tutela dei diritti dei bambini e sulla trasparenza delle decisioni comunali.
Al centro della contesa ci sono i lavori di ristrutturazione e ampliamento di un fabbricato privato situato nelle immediate vicinanze del cortile della scuola. Sebbene l’istituto stia perseguendo un progetto di ristrutturazione significativo, i diritti e le esigenze degli studenti sembrano essere stati messi in secondo piano rispetto agli interessi privati. La modifica del progetto di ristrutturazione della scuola è stata attuata tramite una delibera della giunta comunale nel gennaio 2023, senza alcun consulto con il dirigente scolastico e il personale dell’istituto.
Questa mancanza di comunicazione ha suscitato un notevole malcontento tra genitori e studenti, i quali avvertono che il nuovo assetto della scuola non solo compromette la qualità degli spazi dedicati all’apprendimento, ma minaccia anche la sicurezza dei piccoli alunni. La giunta ha deciso di abbattere l’attuale palestra, ricostruendola più all’interno del cortile scolastico, limitando ulteriormente gli spazi disponibili per le attività ricreative e l’uso quotidiano da parte degli alunni.
Un aspetto critico riguarda i tempi in cui è stata presentata la modifica al progetto originale. L’amministrazione comunale ha impiegato tempo nell’inviare al dirigente scolastico la documentazione necessaria per comprendere le variazioni, che è giunta solo nel settembre 2023. Questo è venuto a coincidere con la scadenza dei termini utili per presentare un ricorso al TAR o al Presidente della Repubblica. La sensazione generale è che le decisioni siano state prese in modo affrettato e senza una considerazione adeguata delle conseguenze per gli studenti e per la comunità scolastica.
La strategia adottata dalla giunta comunale ha generato una serie di interrogativi sulla legittimità e sulla trasparenza del processo decisionale. Perché non è stato coinvolto il dirigente scolastico? Quali sono le motivazioni alla base di questa mancanza di comunicazione? La tensione tra le necessità scolastiche e gli interessi privati è palpabile, portando a una sfida che potrebbe segnare un precedente importante per la gestione delle questioni scolastiche in futuro.
Di fronte a tali circostanze, i genitori degli alunni non sono rimasti a guardare. Insieme a Domenico Balbi, hanno avviato una serie di iniziative di protesta, tra cui cortei di dissenso e diffide legali nei confronti dell’amministrazione comunale. Queste azioni rappresentano il tentativo di alzare la voce per difendere i diritti dei bambini e garantire loro un ambiente di apprendimento sicuro e adeguato.
La situazione ha attirato l’attenzione delle forze dell’ordine, con i Carabinieri della stazione locale che hanno avviato un’indagine sulla documentazione tecnica riguardante il fabbricato privato in questione. Inoltre, le manifestazioni di protesta si sono intensificate, culminando in un corteo del martedì scorso che ha attraversato le strade della città fino a raggiungere la Casa Comunale. Questo evento ha messo in evidenza la determinazione della comunità nel difendere la scuola e i suoi alunni da decisioni che potrebbero compromettere il loro futuro.
La questione rimane aperta e le azioni intraprese dalla comunità scolastica continuano a suscitare dibattito e attenzione sia a livello locale che nazionale. Il chiaro messaggio che viene lanciato è che il diritto all’educazione e al rispetto degli spazi scolastici non sarà facilmente trascurato.