Il capolavoro di Giuseppe Sammartino, noto come Cristo Velato, è al centro di una controversia legale che coinvolge i suoi eredi e delle aziende produttrici di occhiali. Situato nella storica Cappella Sansevero di Napoli, questo celebre monumento non è solo un simbolo artistico ma anche un’importante attrazione turistica. La battaglia giuridica si è accesa quando alcuni brand hanno deciso di mettere in commercio occhiali con l’immagine dell’opera, scatenando l’indignazione dei discendenti del principe De Sangro e dei gestori del Museo.
Le parti coinvolte nella diatriba legale
I protagonisti della disputa legale sono i discendenti di Raimondo De Sangro, principe di Sansevero, che possiedono parte dei diritti sulla Cappella e sull’opera del Cristo Velato, e gli attuali gestori del Museo della Cappella Sansevero. Questi ultimi, con l’assistenza degli avvocati Maurizio Borghese e Rossella Giordano, hanno sostenuto che la riproduzione dell’immagine dell’opera sugli occhiali “Malaterra” è avvenuta senza alcuna autorizzazione, violando così i diritti di proprietà intellettuale e danneggiando l’immagine stessa dell’opera.
Il Tribunale di Napoli ha ritenuto fondate le lamentele sollevate dai querelanti, che hanno evidenziato un uso commerciale dell’immagine del Cristo Velato, un capolavoro del ‘700 che rappresenta un patrimonio culturale di inestimabile valore. La decisione del Tribunale segna un importante precedente per la tutela dei diritti d’autore legati a opere d’arte di rilevanza storica.
Il significato artistico del Cristo Velato e le ripercussioni commerciali
Il Cristo Velato, realizzato da Giuseppe Sammartino nel 1753, è una delle opere più rappresentative della scultura barocca. L’opera raffigura Cristo disteso, coperto da un velo di marmo semitrasparente che lascia intravedere i suoi lineamenti, creando un effetto di straordinaria bellezza e realismo. La Cappella Sansevero, situata nel centro di Napoli, attira ogni anno migliaia di visitatori, rappresentando una delle mete culturali più importanti della città .
L’inserimento dell’immagine del Cristo Velato su prodotti commerciali come gli occhiali “Malaterra” ha suscitato accese polemiche. Le stanghette degli occhiali non solo riportano l’immagine di questa celebre scultura, ma sono anche stilizzate in modo da richiamare le Vele di Scampia. A ciò si aggiunge la presenza di un’immagine di una pistola, elemento che ha contribuito ad alimentare il dibattito etico intorno all’utilizzo di opere d’arte in contesti commerciali, che potrebbero ledere la dignità e il significato originale dell’opera.
La questione tocca anche il delicato tema dell’uso delle immagini delle opere d’arte per fini commerciali. Giuridicamente, le autorità stanno esaminando il confine tra diritto alla libertà commerciale e il rispetto per i diritti d’autore e per il patrimonio culturale. Questo caso rappresenta un’opportunità importante per fare luce su come le opere d’arte debbano essere trattate in un contesto contemporaneo.
Il futuro della Cappella Sansevero e delle sue opere
Come evolverà questa disputa legale e quali saranno le conseguenze per il futuro della Cappella Sansevero e del Cristo Velato? La decisione del Tribunale di Napoli non è solo un passo verso la protezione del patrimonio artistico, ma invita a riflettere su come e sotto quali condizioni si possa autorizzare l’uso commerciale di opere storiche.
I discendenti del principe De Sangro e i gestori della Cappella hanno affermato che continueranno a combattere per la salvaguardia dell’immagine del Cristo Velato e per evitare il degrado della sua reputazione. Questo segnale di determinazione è un chiaro messaggio verso il mercato: l’arte ha un valore che va oltre il semplice sfruttamento commerciale e deve essere preservata per le generazioni future.
Nel complesso, la questione del Cristo Velato e della sua rappresentazione sui prodotti commerciali continuerà a sollevare interrogativi complessi sull’intersezione tra arte, commercio e diritti d’autore, con ripercussioni che potrebbero influenzare la gestione e la promozione del patrimonio culturale a Napoli e non solo.