Bebe Vio Grandis, celebriata campionessa paralimpica, condivide la sua visione riguardo al percorso di avvicinamento alle Olimpiadi di Los Angeles in programma nel 2028. Le sue riflessioni approfondiscono il tema della preparazione atletica e l’importanza di un sistema sportivo inclusivo, in cui atleti con disabilità fisiche trovano spazio e supporto. Questo articolo delinea il pensiero della Vio riguardo al futuro della scherma paralimpica e l’evoluzione culturale che essa rappresenta nel panorama sportivo italiano.
Bebe Vio esprime la sua determinazione nel prepararsi per le Olimpiadi di Los Angeles. La pluricampionessa, nel condividere le sue condizioni fisiche, afferma che “sto cercando di rimettere insieme pezzi, il mio corpo non sempre mi segue”. Queste parole rivelano non solo le sfide personali che affronta come atleta, ma anche l’impegno costante richiesto per mantenere un alto livello di prestazione. La preparazione per la qualifica nella scherma inizia ben due anni prima dell’evento, rendendo evidente l’importanza di un allenamento continuo e ben strutturato.
La Vio sottolinea come sia fondamentale non aspettare l’inizio della qualifica per iniziare gli allenamenti: “Devi farlo almeno un anno o un anno e mezzo prima”. Questa affermazione mette in luce la necessità di pianificare e dedicarsi a un allenamento regolare per affrontare le sfide agonistiche. Per lei, il sogno di partecipare a Los Angeles non è una meta lontana, ma un obiettivo a cui sta lavorando con impegno e costanza. La sua determinazione rappresenta un esempio di resilienza e passione per lo sport, stimolando anche altri atleti a perseverare nel perseguire i propri obiettivi.
Durante la celebrazione dei 70 anni delle Fiamme Oro, Bebe Vio ha espresso il suo apprezzamento per il ruolo che queste squadre svolgono nella promozione dello sport paralimpico. “Le Fiamme Oro credono tanto nei gruppi giovanili, sia olimpici che paralimpici”, afferma, evidenziando l’importanza dell’inclusione. L’ingresso degli atleti con disabilità fisiche nei corpi militari rappresenta un cambiamento significativo, non solo a livello sportivo, ma anche culturale.
Questo passaggio storico segna un’evoluzione nella percezione della disabilità nello sport, permettendo agli atleti di dimostrare le proprie capacità e il proprio valore. Bebe Vio si sente orgogliosa di far parte di questo processo e considera il suo percorso all’interno delle Fiamme Oro come una testimonianza di questa evoluzione. Queste iniziative offrono un’opportunità unica per i giovani atleti di trovare supporto e visibilità, testimoniando come lo sport possa unire e ispirare persone di ogni capacità.
Un altro argomento trattato da Bebe Vio è l’apertura di una nuova Academy a Roma, dedicata a promuovere lo sport integrato. Questo progetto mira a diffondere la cultura dell’inclusione attraverso attività sportive che coinvolgono atleti con e senza disabilità. Vio interpreta questo sviluppo come un passo fondamentale per sensibilizzare il pubblico e promuovere la partecipazione di tutti allo sport.
La nuova Academy rappresenta un luogo di formazione e crescita, dove i giovani possono apprendere non solo le tecniche sportive, ma anche i valori dell’inclusione e della solidarietà. L’idea di “sport integrato” riflette un intento più ampio di far crescere una comunità sportiva in cui ogni singolo atleta viene accolto e valorizzato, indipendentemente dalle proprie capacità fisiche. Bebe Vio, con la sua esperienza e il suo carisma, diventa un simbolo di questo cambiamento, ispirando la prossima generazione di atleti a credere in se stessi e nei propri sogni, aprendo la strada a un futuro sportivo più inclusivo e luminoso.