Nell’ultima apparizione ai microfoni di Kiss Kiss Napoli, Beppe Cannella, noto direttore sportivo, ha offerto approfondimenti sul recente mercato del Napoli e sulla controversa situazione riguardante Victor Osimhen. Le sue dichiarazioni pongono l’accento su dinamiche interne e sull’operato del presidente Aurelio De Laurentiis, evidenziando sfide e opportunità del club partenopeo.
Beppe Cannella ha toccato il tema di Victor Osimhen, sottolineando come l’intento di De Laurentiis fosse quello di monetizzare attraverso la vendita dell’attaccante nigeriano per una cifra elevata, stimata attorno ai 200 milioni di euro. Tuttavia, le circostanze hanno preso una piega diversa, costringendo il presidente a cedere il giocatore senza alcun compenso economico, destinato ora al Galatasaray. Cannella evidenzia che il club turco non effettuerà alcun pagamento per un atleta classificato da molti come un top player nel panorama calcistico internazionale.
Il passaggio di Osimhen in modo gratuito presenta implicazioni significative per la gestione patrimoniale del Napoli. Questo scenario rispecchia non solo una perdita finanziaria ma anche strategica, considerata la qualità del giocatore. Le legislazioni fiscali differenti fra Italia e Turchia complicano ulteriormente la situazione, rendendo meno onerosa la permanenza dell’atleta in Turchia, un fattore che ha sicuramente influenzato le scelte operative di De Laurentiis.
Cannella non manca di sottolineare l’evidente sconfitta del presidente nel mercantilizzare un giocatore dal valore elevato, sollevando interrogativi sull’efficacia delle strategie di mercato del Napoli.
Affrontando il mercato del Napoli, Cannella ha espresso un giudizio contrastante. Da un lato, riconosce il coraggio e la spesa effettuata durante questo periodo, considerandoli fattori positivi. Dall’altro, critica apertamente i tempi lunghi e le tempistiche con cui sono state svolte le operazioni, attribuendo a questo aspetto un “voto bassissimo” al mercato da parte del club.
Le tempistiche prolungate nel completare le trattative sono da considerarsi una criticità, soprattutto in relazione alla necessità di rendere disponibile la squadra per l’inizio della stagione. Cannella ha osservato che tali ritardi non solo compromettono la preparazione del Napoli, ma avvantaggiano anche agenti e intermediari, creando un ambiente di incertezza che non favorisce una gestione economica snella da parte del club.
L’ex direttore sportivo mette in evidenza l’essenzialità di rivedere l’organizzazione temporale del mercato, suggerendo che la durata attuale di 90 giorni sia troppo eccessiva. La storicità del calcio ha sempre visto periodi di mercato più brevi, un modello che potrebbe rivelarsi più funzionale in un calcio che cresce e si evolve rapidamente.
Nella sua analisi, Cannella ha posto l’accento sulla necessità di una ristrutturazione del modello di mercato calcistico attuale. Lamenta che l’attuale struttura favorisca il potere degli agenti piuttosto che il rendimento sportivo dei club. Una riduzione della durata della sessione estiva, seguendo il modello del passato, potrebbe offrire vantaggi significativi, semplificando sia l’acquisto che la cessione di giocatori.
Il futuro del Napoli e la sua efficienza sul mercato dipenderanno dalla capacità di innovarsi e adattarsi alle nuove dinamiche. Le scelte di mercato del presidente De Laurentiis dovranno necessariamente allinearsi con una visione strategica che favorisca la competitività, non solo sul campo, ma anche a livello finanziario.
La sfida principale resta quella di abbinare le necessità immediate della squadra con una gestione che possa garantire la sostenibilità economica del club, elemento cruciale per affrontare le prestigiose competizioni a cui il Napoli aspira.