Biagio Lucignano è un artista che ha trovato la sua vocazione nel diorama, un’arte che mescola passione e dettaglio. Dopo aver perso il lavoro durante la pandemia, ha riscoperto la sua creatività e ha trasformato una fase difficile in una straordinaria opportunità. Con la sua storia, Lucignano rappresenta un esempio di resilienza e reinvenzione personale, raccontando vicende quotidiane attraverso opere artistiche che celebrano la vita e la cultura di Napoli.
L’inizio di un nuovo percorso artistico
Un’adolescenza nell’arte
Originario di Pozzuoli, Biagio Lucignano ha 53 anni e ha vissuto un’infanzia profondamente influenzata dalla cultura degli anni Ottanta. Iniziò la sua carriera artistica con la creazione di un presepe tradizionale in un momento critico della sua vita. «Non avevo soldi e quel presepe fu comprato da qualcuno di Rimini,» racconta Lucignano, dimostrando come anche le piccole cose possano aprire delle porte inaspettate. Questo presepe lo portò a interagire con una comunità più ampia, risvegliando in lui una passione per l’arte di rappresentazione che non aveva mai completamente abbandonato.
La rinascita durante la pandemia
La pandemia di COVID-19 ha colpito duramente molti settori, ma per Lucignano è stata una chiamata all’azione. Perso il lavoro come operaio nella base Nato di Gricignano, e con l’impossibilità di esibirsi nei locali come pianista, la sua vita sembrava essersi fermata. Durante quei mesi di incertezza, un impulso creativo lo ha spinto a prendere di nuovo in mano i suoi strumenti e a cimentarsi nella realizzazione di diorami, rendendo omaggio alla sua città e ai suoi ricordi. «Ho iniziato a creare opere ispirate a Napoli e alla cultura pop degli anni Ottanta,» racconta Lucignano.
L’evoluzione dei diorami di Lucignano
Dai presepi tradizionali ai diorami contemporanei
Il passaggio dai presepi tradizionali ai diorami moderni è stato un’evoluzione naturale per Lucignano. Le sue opere sono ora impregnate di riferimenti contemporanei, tra cui i murales di Maradona, i vicoli affollati dei Quartieri Spagnoli e icone della cultura pop degli anni ’80. La sua capacità di coniugare passato e presente attraverso il diorama ha colpito molte persone. «Il mio obiettivo è raccontare la vita di oggi, integrando elementi del presente con quelli della mia infanzia,» spiega l’artista.
L’importanza del dettaglio
Lucignano è noto per la sua attenzione maniacale ai dettagli. Ogni diorama è costruito con un’accuratezza che rende omaggio alla cultura e alla vita quotidiana di Napoli. I suoi lavori sono ipnotici e richiedono ore di lavoro. «A volte mi accorgo solo quando il tempo è passato che ho lavorato tutta la notte,» ci confida. Ogni piccola scena, come un frigo dei gelati o un’insegna per un telefono a gettoni, racconta una storia e invita l’osservatore a immergersi nei ricordi e nelle emozioni di un’epoca che molti considerano nostalgica.
Il futuro di Biagio Lucignano
Un artista in ascesa
Oggi, Lucignano ha trasformato la sua passione in una vera e propria professione. Con un laboratorio di 20 metri quadrati che vorrebbe espandere, continua a creare diorami e statuette, nonché a collaborare con artisti e personaggi noti della scena culturale napoletana. Gli sono anche arrivate commissioni per opere uniche, come quella per il cantante Franco Ricciardi, che sta lavorando per completare a settembre. Questo nuovo capitolo nella sua carriera segna un’ulteriore affermazione della sua creatività e della sua connessione con la cultura popolare.
La vita personale e l’influenza della famiglia
Nonostante il successo, Lucignano non dimentica le sue radici e il supporto che ha ricevuto dalla sua famiglia. Sua moglie, Carmela, ha sempre creduto in lui e lo ha spronato a perseguire i propri sogni artistici. Inoltre, il suo affetto per i cinque figli, che vanno dai 28 agli 8 anni, è palpabile e rappresenta una fonte di motivazione per continuare a esplorare il suo talento e a rimanere connesso alle tradizioni della sua terra.
Biagio Lucignano è un esempio di come l’arte possa nascere anche nei momenti più difficili. Con il suo lavoro, non solo riscopre la bellezza dell’espressione artistica, ma il suo messaggio è anche un inno alla resilienza e alla capacità di sognare in un contesto di sfide.