La criminalità organizzata a Pianura, un rione di Napoli, ha subito un nuovo colpo significativo grazie a un’operazione condotta dalla DDA e dalla polizia. Dopo un primo intervento nel 2022 che aveva debilitato i vertici del clan Esposito-Marsicano, gli investigatori hanno ora messo fine ai tentativi di ristrutturazione del gruppo. Quindici individui, ritenuti collegati all’organizzazione, sono stati arrestati, evidenziando la continua lotta delle forze dell’ordine contro le bande criminali nella zona.
Le indagini nel cuore di Pianura
Dopo il blitz del 2022, che aveva portato all’arresto di numerosi esponenti di spicco del clan Esposito-Marsicano, era emerso che coloro che erano rimasti a piede libero stavano cercando di riorganizzarsi. L’operazione recente ha avuto inizio dall’osservazione delle attività illecite in atto, che includevano estorsioni e traffico di stupefacenti. Con il sostegno della Direzione Distrettuale Antimafia , gli agenti hanno monitorato i movimenti degli ex membri del clan, riuscendo a raccogliere prove sufficienti per procedere con l’arresto.
Gli arresti, avvenuti in diverse località , sono stati resi possibili grazie a un imponente lavoro di intelligence e alla collaborazione tra varie forze dell’ordine. Le accuse mosse ai quindici arrestati sono gravi e vanno dall’associazione mafiosa alla detenzione e porto illegale di armi, fino a crimini più violenti come il tentato omicidio. La polizia ha anche scoperto il possesso di apparati telefonici utilizzati per gestire le attività illecite mentre si trovavano in carcere, evidenziando l’elevato grado di organizzazione del clan.
Mantenevano il controllo su operazioni illecite, stretto legami con gruppi criminali nelle aree limitrofe e cercavano di espandere la loro influenza, nonostante le perdite subite nell’operazione del 2022. Questo scenario ha reso necessaria una risposta immediata da parte delle autorità , che hanno potuto sfruttare le informazioni di intelligence per colpire nuovamente una delle organizzazioni più resilienti del territorio.
Il contesto dell’operazione e i legami con altri clan
L’operazione contro il clan Esposito-Marsicano ha rivelato anche i legami che il gruppo aveva con altre organizzazioni malavitose, in particolare il clan Carillo di Soccavo. L’alleanza tra i gruppi criminali è stata un elemento fondamentale del controllo del territorio a Napoli, permettendo a queste bande di spartirsi attività illecite e mantenere il dominio su diverse aree. Questa sinergia ha complicato le operazioni delle forze dell’ordine, che devono affrontare una rete di solidarietà tra clan che rende difficile l’intervento diretto.
Le indagini sulla riorganizzazione dell’Esposito-Marsicano sono partite a seguito del brutale omicidio di Andrea Covelli, il cui corpo è stato ritrovato in un boschetto nella zona occidentale di Napoli. L’omicidio, consumatosi in un contesto di conflitto tra clan, ha ampliato le indagini e ha consentito di portare alla luce ulteriori dettagli sulle dinamiche interne e sulle alleanze del clan. La morte di Covelli è stata solo una delle tante violenze interclanali che hanno funestato la zona, con il clan Esposito-Marsicano in prima linea.
Questa recente operazione di arresti non solo mette in luce la resilienza della criminalità organizzata a Napoli, ma sottolinea anche l’impegno costante delle forze dell’ordine nel cercare di riportare la legalità e la sicurezza nel rione di Pianura. La risposta alle attività mafiose, sebbene sfidante, mostra un sistema di giustizia attivo e reattivo in un contesto storico caratterizzato da una persistente presenza di gruppi criminali strutturati e violenti.