Un’operazione record contro il traffico di stupefacenti ha avuto luogo a Giugliano in Campania, dove i carabinieri hanno scoperto un ingente deposito di marijuana. Gli arresti di un padre e un figlio, insieme a un complice albanese, mettono in evidenza una rete di produzione e detenzione di stupefacenti che ha coinvolto la località e i suoi dintorni, con conseguenze rilevanti anche sul crimine della zona.
L’arresto di padre e figlio a Giugliano in Campania
I carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Giugliano in Campania hanno svolto un’accurata operazione mirata a fermare attività illecite legate alla droga. Le forze dell’ordine hanno arrestato un 35enne, insieme a suo padre, un 74enne incensurato, accusati di concorso in produzione e detenzione di stupefacenti. Anche un giovane albanese di 24 anni, domiciliato nel vicino comune di Sparanise, è stato preso in custodia.
Le operazioni sono iniziate con la perquisizione dell’abitazione dei due uomini a Giugliano, dove i carabinieri hanno rinvenuto 9 chili e 114 grammi di marijuana. La sostanza si trovava già confezionata in buste termosaldate, pronte per essere vendute. Questo sequestro ha aperto la strada alla successiva indagine che ha portato a un casolare di proprietà della famiglia situato nella frazione Tre Masserie di Sparanise.
Un casolare pieno di marijuana a Sparanise
Il gruppo di carabinieri si è recato al casolare per ulteriori accertamenti. Qui sono state rinvenute 70 piante di marijuana, ognuna alta circa due metri, appese in essiccazione. L’operazione ha avuto successo anche grazie al ritrovamento di 3 chili e 388 grammi di marijuana essiccata e di altro materiale utilizzato per il confezionamento della sostanza. Questo colpo significativo alla produzione di marijuana ha dimostrato come la rete di distribuzione fosse ben radicata nel territorio.
I carabinieri hanno sottolineato l’importanza dell’operazione, evidenziando i pericoli e l’impatto del traffico di stupefacenti sulla comunità locale. La quantità di marijuana sequestrata rappresenta una parte considerevole di quanto potrebbe essere immesso nel mercato, riducendo significativamente la disponibilità della sostanza illegale nella zona.
Rinvenimento di armi e cartucce
Durante le perquisizioni, non solo sono stati trovati ingenti quantitativi di stupefacenti, ma anche armi che aumentano la gravità della situazione. Infatti, nel casolare è stato rinvenuto un fucile da caccia, che è risultato rubato nel 2001 e, nonostante fosse di vecchia data, è stato trovato perfettamente funzionante. Inoltre, sono state confiscate 38 cartucce calibro 12 e una pistola a salve, priva del tappo rosso.
L’arsenale rinvenuto in possesso degli arrestati evidenzia come la produzione e il traffico di droga siano spesso accompagnati dall’uso di armi, rendendo l’intera operazione delle forze dell’ordine ancora più necessaria e urgente. Gli arrestati sono stati successivamente trasferiti in carcere, mentre le indagini continuano per comprendere la portata del giro d’affari legato alla droga e alle armi nella regione.