A Napoli, i carabinieri del Comando Provinciale stanno eseguendo un’ampia operazione di controllo nei quartieri più problematici, con particolare attenzione a Ponticelli, una zona nota per attività illecite. Già al secondo giorno di operazioni, le forze dell’ordine hanno riportato risultati significativi, tra cui multe e denunce per reati legati a furti di energia elettrica, gestione di esercizi commerciali privi di standard igienico-sanitari e presenza di lavoratori non registrati. Le autorità sono determinate a mantenere alta la pressione su situazioni di illegalità che influiscono sulla sicurezza e sulla legalità nell’area.
Operazione contro i furti di energia elettrica
Nel corso delle operazioni, un caso di particolare rilevanza è emerso a Ponticelli, precisamente in via Eugenio Montale. Qui, i carabinieri hanno ispezionato un’abitazione dove risiedeva una donna di 29 anni, attualmente agli arresti domiciliari. Durante il controllo, è stato scoperto un allaccio abusivo alla rete elettrica pubblica. Questo furto di energia alimentava non solo l’abitazione, ma anche un sistema di videosorveglianza che inquadrava l’intera scala condominiale. Le forze dell’ordine hanno provveduto a sequestrare il sistema di videosorveglianza e hanno denunciato la donna per furto di energia elettrica. In un altro appartamento della stessa palazzina, un ulteriore individuo è stato denunciato per lo stesso reato, indicando un problema sistematico nel rispetto delle normative elettriche in questa parte della città .
Questi eventi mettono in luce una situazione di illegalità che non solo danneggia la comunità ma espone anche problematiche legate alla sicurezza pubblica, rendendo necessaria un’azione di controllo e repressione continua. La pratica di manomissione della rete elettrica rappresenta una problematica diffusa nelle aree a rischio, in quanto non solo riduce le risorse per la rete pubblica, ma crea anche rischi di incendio e malfunzionamenti.
Controllo sugli esercizi commerciali
Parallelamente ai controlli effettuati nelle abitazioni private, i carabinieri hanno esteso le loro operazioni agli esercizi commerciali presenti in zona. In particolare, sono stati analizzati i negozi situati nel cosiddetto Lotto Zero, noti per le irregolarità riscontrate in passato. Durante un’ispezione in un negozio di alimentari, i carabinieri, in collaborazione con il NAS, hanno documentato gravi carenze igienico-sanitarie, culminando nel sequestro di 100 chili di prodotti alimentari. Queste carenze, che violano le vigenti normative HACCP, possono comportare rischi significativi per la salute pubblica, alimentando la preoccupazione sulla qualità dei beni alimentari venduti nella zona.
Nonostante questo sforzo, altre quattro attività commerciali sono state sanzionate sempre per violazioni della normativa igienica, evidenziando una costante irregolarità nel rispetto delle leggi da parte di diversi operatori economici a Ponticelli. La segnalazione di queste problematiche da parte delle forze dell’ordine sottolinea la necessità di un monitoraggio regolare e della sensibilizzazione dei cittadini sulla sicurezza alimentare.
Lavoratori in nero e sanzioni elevate
Un aspetto allarmante emerso dall’operazione riguarda la presenza di lavoratori in nero, un fenomeno che danneggia sia i dipendenti, privi di garanzie e diritti, sia l’economia legale. In un ulteriore controllo condotto con i militari del NIL, sono stati riscontrati cinque lavoratori su dodici registrati come irregolari in un esercizio commerciale. Questa scoperta ha portato a sanzioni che superano i 30.000 euro, un intervento necessario per disincentivare pratiche lavorative illegali che non solo impoveriscono il sistema di welfare ma compromettono anche le condizioni di lavoro e sicurezza dei dipendenti.
La presenza di lavoratori non registrati rappresenta una violazione delle normative sul lavoro, nonché una forma di concorrenza sleale nei confronti di quegli imprenditori che operano secondo le regole. L’operazione condotta dai carabinieri non si limita a una semplice questione di multa, ma mira a creare un ambiente lavorativo più sano e rispettoso delle norme vigenti.
La prosecuzione di tali blitz nelle aree a rischio è fondamentale per il ripristino della legalità e per garantire un migliore standard di vita ai cittadini delle zone colpite da illegalità e degrado.