Blitz della Guardia di Finanza contro la pesca illegale di ricci di mare al Parco della Gaiola

Il Parco Sommerso della Gaiola, un’area marina protetta nel cuore di Napoli, è stato recentemente teatro di un’importante operazione contro la pesca illegale. Due pescatori sono stati sorpresi mentre raccoglievano illegalmente ricci di mare, una specie protetta, contribuendo a una sempre più preoccupante mattanza di questi delicati organismi marini. Questo evento evidenzia la necessità di monitoraggio continuo e di azioni repressive per difendere la biodiversità del nostro patrimonio marino.

Operazione congiunta contro la pesca di frodo

Blitz notturno della Guardia di Finanza

Nella notte tra martedì e mercoledì, attorno alle 2, hanno avuto inizio le operazioni congiunte della Guardia di Finanza e degli addetti all’Area Marina Protetta per contrastare la pesca illegale dei ricci di mare. Dopo un periodo di appostamenti notturni e monitoraggi delle telecamere di sorveglianza, i pescatori di frodo sono stati avvistati su un barchino, operando in totale segretezza e a luci spente. La situazione ha richiesto un intervento tempestivo: sul posto è stata inviata una motovedetta della Guardia di Finanza da Mergellina, pronta a intervenire in caso di attività illecite.

Fermati in flagranza di reato

I pescatori, ignari del monitoraggio in corso, hanno operato in piena Zona A di Riserva Integrale, una zona dove la pesca è rigorosamente vietata. Gli agenti hanno colto i trasgressori in flagranza di reato, mentre un sub si immergeva per raccogliere illegalmente i ricci di mare. Individuata la situazione, il personale del Parco ha immediatamente provveduto a recuperare il pescato occultato tra le rocce del fondo. Questo intervento ha permesso di salvare circa 50 kg di ricci, corrispondenti a circa un migliaio di esemplari, molte delle quali ancora giovani e in fase di crescita.

Salvaguardia del riccio di mare

Il valore ecologico del Paracentrotus lividus

Il riccio di mare, noto scientificamente come Paracentrotus lividus, è una specie chiave per l’ecosistema marino. La sua cattura indiscriminata, soprattutto in riproduzione, rappresenta una minaccia significativa. Questo organismo gioca un ruolo cruciale nella struttura degli habitat marini e la sua diminuzione potrebbe avere ripercussioni sul benessere dell’intero ecosistema. Le sue uova, particolarmente ricercate nella preparazione di piatti tradizionali come gli spaghetti ai ricci, rendono il riccio un bersaglio ambito per molti pescatori di frodo.

Le iniziative dell’Area Marina Protetta

Per affrontare questa problematica, l’Area Marina Protetta della Gaiola ha avviato una serie di campagne di sensibilizzazione destinate non solo ai pescatori e ai subacquei, ma anche ai ristoratori. L’obiettivo è quello di ridurre la domanda di questo prodotto ittico, eliminando il piatto di spaghetti ai ricci dai menù. È fondamentale promuovere una maggiore consapevolezza riguardo alla conservazione delle specie marine e favorire pratiche di pesca sostenibile. La presenza attiva delle autorità nel monitoraggio di queste aree è essenziale per garantire la salvaguardia di tali specie.

Prevenzione della pesca illegale

Analisi e liberazione dei ricci recuperati

Dopo l’intervento, il personale scientifico dell’Area Marina Protetta ha effettuato un’analisi approfondita del materiale recuperato. Molti dei ricci catturati, la cui dimensione variava dai 2 ai 4 cm, sono stati riconosciuti come esemplari giovanili, in una fase critica del loro ciclo vitale. La liberazione di questi individui nei loro habitat naturali ha scongiurato una possibile mattanza di una specie già protetta dalle normative italiane ed europee.

Regolamentazioni a tutela delle specie marine

La cattura del Paracentrotus lividus è regolamentata da specifiche normative. In Italia, la pesca è vietata nelle Aree Marine Protette e segue un regime di gestione oculata al di fuori di esse. I regolamenti promuovono pratiche di pesca responsabile, che tengano conto della sostenibilità e della protezione delle risorse marine. Ogni azione contro la pesca di frodo non solo difende la biodiversità ma anche il patrimonio culturale e gastronomico legato ai prodotti del mare.

La lotta contro la pesca illegale al Parco della Gaiola rappresenta un passo importante nella preservazione dell’ambiente marino, sottolineando l’importanza della cooperazione tra enti pubblici e comunità nella salvaguardia delle risorse naturali.

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