La Nazionale di Calcio della Nigeria, nota come Super Eagles, si trova in una scomoda e dura situazione all’aeroporto di Al Abraq, in Libia, a pochi giorni da una cruciale partita di qualificazione alla Coppa d’Africa. La squadra, composta da noti giocatori come Ademola Lookman, Samuel Chukwueze e Fisayo Dele-Bashiru, ha subito importanti disagi, prolungando il loro soggiorno in un aeroporto straniero oltre sedici ore. Questa situazione ha attirato l’attenzione non solo dei media sportivi, ma anche di organismi calcistici internazionali.
Il viaggio della Nazionale Nigeriana, che avrebbe dovuto condurli direttamente verso la loro destinazione per un incontro di qualificazione, ha subito un’improvvisa deviazione. Per ragioni non chiarite, il volo è atterrato all’aeroporto di Al Abraq, lontano circa tre ore dalla città in cui era prevista la partita. La frustrazione dei giocatori è palpabile, con rapidi aggiornamenti diffusi sui social da parte di Victor Boniface, attaccante del Bayer Leverkusen, che ha documentato la lunga attesa e le difficoltà incontrate dalla squadra.
Le fonti locali segnalano che i giocatori hanno dovuto affrontare la mancanza di cibo e acqua, creando un clima di stress e disagio. A complicare ulteriormente la situazione, i calciatori non avevano nemmeno un luogo dove riposare, il che ha alzato ulteriormente il livello di tensione. Secondo quanto riportato, il trasporto previsto per la squadra, un autobus obsoleto, è stato rifiutato dai giocatori stessi a causa delle condizioni inaccettabili.
Victor Osimhen, uno dei volti più noti della Nazionale, anche se non presente nell’ultima selezione, ha espresso pubblicamente la sua delusione attraverso i social. “Sono deluso dal trattamento ingiusto che i miei fratelli e gli allenatori stanno affrontando all’aeroporto libico…”, ha scritto Osimhen nella sua storia di Instagram, sottolineando l’importanza del rispetto degli atleti e dei principi dello sport.
Osimhen ha anche lanciato un appello alla Confederazione Africana di Calcio e ad altre autorità calcistiche, esprimendo preoccupazione per la sicurezza e il benessere della squadra. “Questo tentativo della federazione calcistica libica non è solo un ritardo. È una tattica intenzionale…”, ha affermato, segnalando che la situazione sta assumendo contorni inquietanti, simili a quelli di un’illecito dei diritti umani.
Il giocatore ha evidenziato anche l’importanza di una soluzione rapida, sottolineando che la squadra non dovrebbe essere trattata come “criminali o prigionieri”. L’opinione di Osimhen riporta l’attenzione sull’importanza del benessere degli sportivi, un tema da sempre delicato e che merita attenzione non solo da parte degli organi sportivi, ma anche dalle autorità politiche nigeriane.
Questa situazione critica solleva interrogativi pertanto sul trattamento degli atleti in contesti internazionali. I calciatori, che rappresentano i loro paesi e le rispettive nazioni, dovrebbero godere di protezione, sicurezza e dignità, soprattutto durante eventi sportivi di rilevanza internazionale. La mancanza di misure adeguate potrebbe non solo compromettere il morale dei giocatori, ma anche influenzare negativamente l’immagine dello sport a livello globale.
In un momento in cui gli sportivi sono sempre più visti come ambasciatori dei propri paesi, è fondamentale che le federazioni calcistiche e gli organismi internazionali garantiscano che ogni atleta, ovunque si trovi, abbia il diritto di competere in un ambiente sicuro e dignitoso. La situazione delle Super Eagles è un chiaro esempio di come i protocolli debbano essere rivisti e migliorati per assicurare che tali circostanze non si ripetano.
La Nazionale Nigeriana spera di risolvere rapidamente questa crisi per tornare a concentrarsi sull’importante partita in programma.