Borja Valero, l’ex giocatore di Inter e Fiorentina, ha recentemente condiviso i suoi pensieri sulla sua esperienza con Antonio Conte e Romelu Lukaku. In una intervista rilasciata a Ocw Sport, Valero ha approfondito il suo percorso all’interno della squadra nerazzurra e le sfide affrontate nell’ambito rigoroso del calcio professionistico. Queste dichiarazioni offrono uno sguardo prezioso sulla mentalità dei giocatori e sull’importanza della fiducia reciproca tra tecnico e atleti.
Quando Antonio Conte è arrivato all’Inter, Borja Valero ha percepito subito un cambiamento nell’approccio alle sessioni di allenamento. Dopo due anni sotto la guida di Luciano Spalletti, che avevano riportato la squadra in Champions League, l’ex allenatore della Juventus ha imposto uno stile di lavoro del tutto nuovo, caratterizzato da richieste fisiche elevate. Valero ha ricordato che, sin dai primi incontri, Conte ha manifestato che non lo considerava parte dei suoi piani. Il giocatore, però, era determinato a restare.
Nonostante il disguido iniziale, Valero ha scelto di non arrendersi. A 35-36 anni, si è trovato a allenarsi anche da solo, e nonostante fosse posizionato come il 23esimo nella gerarchia dei giocatori, non ha mai perso la fiducia nelle sue capacità. Ha riconosciuto l’importanza di dimostrare il proprio valore attraverso il lavoro e l’impegno sul campo. Quest’atteggiamento proattivo gli ha permesso di guadagnare più spazio nella rosa, un esempio di come la perseveranza possa ripagare nel contesto sportivo.
Una delle caratteristiche chiave del metodo Conte, secondo Valero, è la totale disinteressatezza nei confronti dei nomi altisonanti o degli stipendi. Per il tecnico, il fattore decisivo è il rendimento in campo. Se un giocatore si presenta in condizioni migliori di un altro, ha la priorità. Questa mentalità ha creato un ambiente competitivo ma stimolante nel quale ogni atleta è motivato a dare il massimo.
Valero ha sottolineato di aver beneficiato di alcune assenze infortunistiche di compagni, che gli hanno dato l’opportunità di dimostrare il suo valore. Una volta entrato in campo, è riuscito a lasciare un segno decisivo, il che ha notevolmente influito sulla sua permanenza nella squadra.
Durante il periodo di Valero in squadra, l’Inter ha mostrato buone prestazioni, arrivando a sfiorare il titolo nel campionato e raggiungendo la finale di Europa League. Questi risultati hanno instillato una mentalità vincente all’interno del gruppo, ma l’ex centrocampista ha anche evidenziato come una prestazione negativa in Coppa Italia avesse influito sulla possibilità di accedere a un’altra finale. La squadra, purtroppo, non è riuscita a concretizzare tutti i risultati attesi, ma l’atteggiamento e il lavoro svolto restano comunque un capitolo importante nella storia dell’Inter.
Il racconto di Borja Valero offre uno spaccato interessante sul quotidiano di un calciatore di alto livello e sull’importanza della resilienza, elementi che accompagnano ogni atleta nel loro percorso verso il successo. Le esperienze vissute con Conte e i compagni di squadra evidenziano non solo le dinamiche interne del club, ma soprattutto l’essenza del calcio come sport collettivo, dove ognuno è chiamato a dare il massimo.