Il verdetto del Tribunale di Madrid segna una svolta nella disputa legale tra la Superlega e le istituzioni calcistiche come Uefa e Fifa. La sentenza ha invalidato gli statuti che vietano ai concorrenti l’accesso alle competizioni internazionali per club, definendoli illegali e contrari al diritto europeo della concorrenza. Si parla di abuso di posizione dominante e ostacolo alla libera concorrenza sul mercato dell’Unione Europea, aprendo uno scenario nuovo e incerto per il futuro del calcio europeo.
Il Tribunale di Madrid ha applicato per la prima volta il quadro giuridico emanato dalla Corte di giustizia dell’Unione europea, rendendo la decisione vincolante in tutta l’UE. Questo verdetto chiude una fase e apre nuove prospettive per il mondo del calcio europeo, mettendo sotto pressione le istituzioni tradizionali e aprendo la strada a possibili cambiamenti nel panorama calcistico continentale. La Corte ha ordinato a Fifa e Uefa di desistere dalla condotta anticoncorrenziale e di rimuovere gli effetti dannosi delle loro azioni, aprendo uno scenario di incertezza e possibilità.
Mentre A22 Sports Management esulta per la sentenza del Tribunale di Madrid, vedendola come un passo verso un calcio europeo più competitivo e sostenibile, l’Uefa sembra adottare una posizione più cauta e distaccata. A22 vede nella sentenza la fine dell’era del monopolio calcistico europeo e la possibilità di un dialogo aperto e innovativo tra i club di tutte le dimensioni. Dall’altra parte, l’Uefa prende atto della decisione del Tribunale ma sottolinea che il progetto della Superlega è stato abbandonato e che la sentenza non autorizza nessun futuro progetto simile. Le reazioni delle parti coinvolte lasciano intravedere uno scenario incerto e in evoluzione per il calcio europeo.