Caccia illegale a Giugliano: fermato 58enne per violazioni di normative venatorie

Un’importante operazione delle forze dell’ordine ha scoperchiato un caso di violazioni nella pratica della caccia in località Giugliano, dove un uomo di 58 anni è stato denunciato per aver cacciato specie protette e per mancanza di rispetto delle norme in materia di sicurezza. L’episodio evidenzia le irregolarità che persistono nell’ambito della caccia in Italia, sollevando interrogativi sulla tutela della fauna selvatica e sull’applicazione delle leggi vigenti.

Accertamenti delle forze dell’ordine nel giuglianese

Alle prime luci del mattino, i Carabinieri Forestali della Stazione di Pozzuoli, in collaborazione con le Guardie Venatorie della LIPU, hanno avviato un controllo nelle campagne di Giugliano. L’operazione si è rivelata cruciale per individuare un cacciatore che, all’inizio della stagione di caccia, praticava la sua attività in violazione delle normative attualmente in vigore.

Durante il controllo, gli agenti hanno scoperto che l’uomo aveva abbattuto tre colombacci, che secondo la normativa vigente non erano ancora cacciabili. L’azione, oltre ad essere di per sé illegale, ha messo in evidenza un ulteriore problema: il cacciatore se ne era servito di un fucile privo del previsto riduttore di colpi, il che gli consentiva di esplodere più di tre colpi, superando le restrizioni che limitano il numero di tentativi di sparo.

Violazioni della normativa venatoria

L’Avvocato Fabio Procaccini, Delegato della LIPU di Napoli, ha sottolineato l’importanza delle norme che regolano la caccia, specificando che “ogni cacciatore ha diritto a un massimo di tre tentativi per colpire l’animale”. Superato questo limite, la legge prevede che l’animale possa fuggire, garantendo così la protezione della fauna locale. L’assenza del riduttore di colpi sul fucile utilizzato rappresenta una violazione significativa della legge e una questione di sicurezza durante l’attività venatoria.

L’uomo, una volta identificato, è stato denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale competente per diverse infrazioni. Le accuse includono non solo la caccia ai colombacci, ma anche l’uso improprio dell’arma e furto aggravato. Durante l’operazione, è stato disposto il sequestro di varie prove, tra cui il fucile, le carcasse degli uccelli abbattuti e ben 94 munizioni.

L’impegno delle guardie venatorie

L’episodio ha suscitato una risposta reattiva da parte delle Autorità e dei gruppi di protezione della fauna. L’Avvocato Procaccini ha rilasciato dichiarazioni in merito, sottolineando che “la leggerezza con cui alcune persone si approcciano alla caccia è un problema persistente”. In un contesto di crescente attenzione verso la conservazione della natura, è fondamentale che le pratiche venatorie siano svolte nel rispetto rigoroso delle leggi.

Le Guardie Venatorie, in stretta collaborazione con i Carabinieri Forestali, sono determinate a mantenere elevati gli standard di protezione per gli animali selvatici. L’intervento nei confronti del cacciatore di Giugliano fa parte di un impegno più ampio per combattere la caccia illegale e garantire la tutela della biodiversità nel territorio.

Ma la situazione solleva interrogativi sulla consapevolezza dei cacciatori riguardo le norme vigenti e sulla necessità di campagne informative più incisive per promuovere un approccio responsabile alla caccia. Il rispetto delle regole è cruciale non solo per la sostenibilità dell’ecosistema ma anche per garantire la sicurezza di tutti coloro che operano e vivono in queste aree.

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Redazione