Costretti ad abbandonare i luoghi d’origine
Il ministro della Protezione Civile, Nello Musumeci, ha sottolineato la lunghezza e i costi elevati delle ricostruzioni in Italia dopo le calamità. Parlando al convegno sulla ricostruzione a Roma, Musumeci ha evidenziato l’esperienza del passato e la necessità di rivedere i processi. L’incontro, dal titolo “Calamità: nuovi percorsi per la ricostruzione”, si propone di approfondire il percorso normativo e tecnico per la ricostruzione post calamità, avviato con l’approvazione della Legge Delega.
Urge un modello unico di ricostruzione
La situazione delle persone costrette ad abbandonare i propri territori d’origine a causa dei ritardi nella ricostruzione è stata al centro delle discussioni. Il ministro ha sottolineato l’urgenza di adottare un modello unico di ricostruzione per evitare lo spopolamento e accelerare il ripristino delle normali condizioni di vita nei territori colpiti dalle emergenze. Creare le basi per la crescita e lo sviluppo socio-economico è fondamentale per evitare la polverizzazione delle esperienze e garantire interventi omogenei.
Ritardi, corruzione e speculazione: ostacoli da superare
Musumeci ha evidenziato anche gli ostacoli rappresentati dai ritardi, dall’incapacità di agire, dalla corruzione e dalla speculazione nel processo di ricostruzione. Riferendosi al terremoto dell’Irpinia come esempio significativo, il ministro ha evidenziato la complessità e la delicatezza dell’operazione di ricostruzione. Affrontare lo stato d’animo delle persone colpite e gestire la trasformazione del paesaggio sono sfide importanti che richiedono un approccio strutturato e omogeneo.
Una nuova gestione emergenziale per il futuro
Il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, ha sottolineato l’opportunità offerta dal disegno di legge di ricostruzione in fase di elaborazione e dal dibattito parlamentare in corso. Uniformare le procedure per la ricostruzione, insieme alla delega al Governo per modificare alcuni aspetti del codice di protezione civile, rappresentano passi fondamentali per affrontare le sfide future. I cambiamenti climatici e le evoluzioni del sistema di protezione civile richiedono una gestione emergenziale diversa e più efficace rispetto al passato.