L’interesse per le performance del Calcio Napoli è sempre crescente, specialmente alla luce dei recenti sviluppi nel campionato di Serie A. In un’intervista esclusiva su 1 Station Radio, il professor Eugenio Albarella, noto preparatore atletico che ha lavorato con diverse squadre italiane e con la nazionale giapponese, ha offerto una panoramica approfondita sulle dinamiche attuali della squadra, le implicazioni del calendario e i fattori che influenzano la prestazione degli atleti.
Il professor Albarella ha affrontato il tema della preparazione settimanale e dei suoi effetti sui giocatori. Mentre è generalmente accettato che allenarsi intensamente con una settimana a disposizione consenta di lavorare sui dettagli e di ottimizzare le condizioni fisiche dei calciatori, la realtà è più complessa. Quando si gioca a cadenza fissa, come nel caso delle competizioni europee, il gruppo di atleti è abituato a gestire le partite anche a breve termine. Questa condizione può avere ripercussioni a livello mentale, creando un certo handicap per le squadre che non hanno l’abitudine a giocare ogni tre giorni.
Un esempio citato è quello dell’allenatore Antonio Conte, che ha sempre dimostrato la sua abilità nel gestire i calciatori in periodi di alta densità di impegni. Per il Napoli, attualmente in fase di transizione, giocare una volta a settimana potrebbe rivelarsi vantaggioso per mettere a punto una squadra rinnovata e integrare al meglio le diverse dinamiche di gioco.
Albarella ha offerto una riflessione sui recenti pareggi di Juventus e Inter, evidenziando le difficoltà di entrambe le squadre nell’affrontare l’inizio di questa nuova stagione. La Juventus, in particolare, si trova in un momento di cambio di filosofia, tanto a livello di gioco quanto di organico. L’attuale ambientamento dei nuovi acquisti potrebbe portare a risultati poco soddisfacenti nelle prime partite.
D’altra parte, l’Inter ha il compito di mantenere il proprio status di squadra di vertice dopo aver puntato alla conquista della “seconda stella”. Qui, le aspettative sono elevate, il che implica un ulteriore carico mentale nei confronti dei calciatori. Interventi sul turnover, già all’inizio della stagione, sembrano prematuri secondo il parere di Albarella, il quale sottolinea come, per mantenere il giusto ritmo di gara, sia necessario disputare un congruo numero di partite per assimilare il gioco e le strategie richieste.
Un tema ricorrente nell’intervista è la posizione dei preparatori atletici, spesso messi sotto accusa in caso di risultati insoddisfacenti. Albarella ha espresso la necessità di riconsiderare la responsabilità attribuita a questi professionisti, che non possono essere individuati come i soli responsabili delle performance della squadra.
La condizione fisica di un atleta è solo uno degli elementi che contribuiscono al successo di una squadra; fattori quali la qualità delle abilità tecniche e l’approccio tattico sono altrettanto importanti. L’analisi dell’andamento della stagione deve quindi prendere in considerazione una serie di parametri, evitando approcci riduttivi che possono offuscare l’osservazione delle complesse dinamiche del gioco.
Il professor Albarella ha condiviso le sue opinioni sui giocatori dell’Udinese, in particolare su Thauvin e Deulofeu. Per quanto riguarda Thauvin, l’allenatore ha accentuato come il campione del mondo stesse rientrando da un periodo di adattamento, dopo aver trascorso una fase poco competitiva in Messico. Con un generale recupero della forma fisica, Thauvin sta cominciando a manifestare il suo potenziale offensivo, come dimostrato nelle prestazioni recenti.
Di contro, Deulofeu rappresenta un altro caso. Considerato un vero talento, il suo recente infortunio ha limitato la sua capacità di dimostrare il proprio valore sul campo. Entrambi i giocatori, quindi, evidenziano le sfide e le opportunità che una stagione di calcio ad alto livello presenta, soprattutto in un contesto competitivo come la Serie A.
Un altro tema affrontato riguarda le sedute di allenamento, in particolare in relazione alla gestione degli impegni. Per rispettare i tempi di recupero e le fasi di allenamento, è cruciale adattare le sedute alle specifiche esigenze del calendario. Riconoscendo che giocare ogni tre giorni può significare un totale di oltre settanta partite in una stagione, è stato evidenziato il rischio di un sovraccarico che potrebbe compromettere le condizioni fisiche degli atleti.
Per il Napoli, ora in fase di ristrutturazione tattica, la possibilità di implementare nuovi dettami, che includono l’interazione con giocatori come Lukaku, è un’opportunità ideale per un progresso significativo. La cogestione del gioco da parte di Kvara e Politano, per sfruttare al meglio le potenzialità fisiche di Lukaku, evidenzia l’importanza di un lavoro di squadra ben coordinato, con le giuste dosi di intensità e creatività.