Calciomercato Napoli: l’avvocato Grimaldi analizza il divieto di trasferta contro la Juventus

Calciomercato Napoli: l’avvocato Grimaldi analizza il divieto di trasferta contro la Juventus - Ilvaporetto.com

La controversia legata al divieto di trasferta per i tifosi del NAPOLI in occasione della partita contro la JUVENTUS ha acceso un acceso dibattito. Durante una diretta del programma “Calcio Napoli 24 Live”, l’avvocato Erich Grimaldi ha presentato una dettagliata esposizione dei fatti, evidenziando errori nella gestione dell’ordine pubblico e le conseguenze legali che ne derivano. L’analisi si concentra sulle decisioni delle autorità e sulle implicazioni per i tifosi.

La gestione del divieto di trasferta

Crisi di comunicazione e decisioni tardive

L’episodio del divieto ai tifosi del NAPOLI scaturisce da una serie di eventi che hanno avuto inizio ad agosto, con la vendita dei biglietti per la partita non ancora datata. Grimaldi sottolinea come l’ordinanza che autorizzava la trasferta sia giunta solo dopo gli incidenti verificatisi a Cagliari, avvenuti di sabato, mentre l’ordinanza del prefetto è arrivata solo il venerdì, a ridosso dell’incontro. Questa tempistica ha reso difficile opporsi al divieto, considerando che le azioni legali richiedono tempo e preparazione.

L’avvocato, insieme al collega Rubinacci, ha dovuto affrettarsi a presentare un ricorso, culminato con un deposito presso il TAR. Grimaldi evidenzia come il timing inadeguato delle decisioni ufficiali abbia limitato gravemente le opzioni per i tifosi e le loro famiglie, trovandosi così bloccati e privati della possibilità di assistere all’incontro.

Le conseguenze delle decisioni del CASMS

Le indicazioni del CASMS, che hanno portato a restrizioni di trasferta, vengono criticate da Grimaldi, il quale sottolinea che le ragioni addotte per giustificare il divieto, basate sugli incidenti avvenuti a Cagliari, non hanno fondamento logico. Se gli incidenti possono derivare da tifosi provenienti da vari luoghi, diventa iniquo penalizzare quelli provenienti dalla provincia di Napoli senza un motivo giustificato, piuttosto che stigmatizzare un’intera comunità per i comportamenti di singoli individui.

Grimaldi sottolinea anche come il calendario fosse già stabilito, perciò non si comprenderebbe come si possano imputare responsabilità a chi ha organizzato viaggi e trasferte. La tesi dell’avvocato è che i provvedimenti restrittivi non devono colpire indiscriminatamente tutti i tifosi, in particolare quelli che si comportano in modo lecito.

L’intervento del TAR e le sue implicazioni

Ricorsi e risarcimenti

Il TAR ha emesso una sentenza che riconosce la legittimità delle rivendicazioni dei tifosi, stabilendo che le misure generali adottate non possono penalizzare chi non ha compiuto nessun atto illecito. Grimaldi ha elaborato su questo punto, spiegando che ai tifosi è stato strutturato un ricorso che includeva anche la richiesta di risarcimento per i danni subiti, come ad esempio gli investimenti fatti per voli e soggiorni, senza alcuna possibilità di partecipare all’evento.

Con la decisione del TAR, anche se non sono stati ripristinati i biglietti per tutti, si stabilisce un principio di giustizia da cui i tifosi possono beneficiare in futuro. Tuttavia, il frangente evidenzia che la Prefettura ha emesso ulteriori comunicazioni dopo la sentenza, limitandosi a tutelare esclusivamente i ricorrenti, senza tenere in considerazione le migliaia di tifosi rimasti esclusi.

Possibilità di azioni legali collettive

L’avvocato Grimaldi ha anche accennato alla possibilità di azioni legali collettive, un approccio più complesso rispetto a un ricorso individuale, ma ritenuto necessario per affrontare l’ingiustizia subita da un numero considerevole di tifosi. La questione del risarcimento rimane centrale: molti tifosi hanno dovuto sostenere costi elevati, aggravati dalla mancanza di un supporto da parte delle autorità competenti.

Il ricorso collettivo, sebbene più difficile, potrebbe rappresentare una via per garantire diritti e risarcimenti a chi ha subito questa ingiustizia. Grimaldi e il suo team continuano a informare e assistere i tifosi, sottolineando l’importanza di rivendicare i propri diritti nel rispetto della normativa vigente.

La responsabilità dell’osservatorio e la criticità delle misure generali

Critica alla previsione dell’Osservatorio

L’Osservatorio ha dimostrato scarsa capacità nell’interpretare la realtà dei tifosi e nel prevedere le conseguenze dei propri provvedimenti; Grimaldi lamenta l’applicazione di misure punitive che si estendono a tutto un gruppo sulla base di comportamenti di pochi. Un simile approccio porta a un’ingiusta penalizzazione di tifosi innocenti, che non dovrebbero essere coinvolti.

Si pone dunque in discussione l’efficacia delle tecnologie disponibili, come le telecamere, che potrebbero essere utilizzate per identificare i veri trasgressori, senza bisogno di applicare divieti indiscriminati. Grimaldi invita le autorità a considerare l’individualità di ciascun caso, piuttosto che generalizzare in modo inopportuno, creando una cultura di paura tra i tifosi che vogliono semplicemente seguire la propria squadra.

Possibili sviluppi futuri per i tifosi del Napoli

La questione non si limita al solo episodio della partita contro la JUVENTUS. Le decisioni del TAR potrebbero infatti avere ripercussioni a livello nazionale, stabilendo un precedente nel modo di trattare i tifosi e le misure di sicurezza. La lotta per i diritti dei tifosi si sta intensificando, e le dichiarazioni di Grimaldi suggeriscono che questa non è solo una battaglia legata a un singolo caso, ma una questione di principio che può influenzare come verranno gestiti i provvedimenti futuri.

L’auspicio è che si possa creare un dialogo costruttivo tra le autorità e i rappresentanti dei tifosi, affinché si arrivi a un approccio più equo e giusto, evitando di colpire milioni di tifosi per le azioni di pochi. L’analisi di queste dinamiche resta cruciale per capire l’evoluzione della gestione delle trasferte e dei diritti dei tifosi nel calcio italiano.

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