Il divieto di trasferta per i tifosi del Napoli in occasione della partita contro la Juventus ha sollevato un acceso dibattito. A esprimere la sua posizione è stato l’avvocato Angelo Pisani, protagonista di un’intervista durante il programma “Calcio Napoli 24 Live” su CalcioNapoli24 TV. Pisani ha accusato il provvedimento di incostituzionalità e ha messo in luce la questione della sicurezza pubblica, sostenendo che il divieto penalizza ingiustamente i cittadini napoletani.
Il divieto di trasferta: una misura controversa
La legge e i diritti calpestati
Il provvedimento che vieta la trasferta ai tifosi del Napoli per la partita di Torino è stato definito da Pisani “vergognoso” e “incostituzionale“. L’avvocato ha evidenziato come, a suo avviso, non sussista alcun reale pericolo di ordine pubblico. Anzi, ha sottolineato che il divieto di partecipazione alle partite negli stadi non risolverà il problema della sicurezza, ma lo potrebbe semmai aggravare. Secondo Pisani, sancire misure di questo tipo significa privilegiare gli interessi economici delle Pay-TV piuttosto che garantire un accesso libero e democratico agli eventi sportivi.
Discriminazione e danni economici
Pisani ha poi affrontato il tema della discriminazione subita dai tifosi napoletani, lamentando come non solo i supporter più accaniti ma anche le famiglie e i cittadini rispettosi delle regole subiscano delle pesanti conseguenze economiche. Già molte spese di viaggio sono state anticipate e questo divieto compromette non solo il piacere di assistere a una partita, ma anche i piani economici di chi si organizza per seguire la propria squadra.
L’avvocato ha rivolto un appello al Prefetto di Torino affinché si attivi per rivedere il provvedimento, sottolineando l’importanza di punire i responsabili di eventuali atti illeciti, ma di non punire l’intera comunità napoletana per le azioni di pochi.
Il ruolo delle istituzioni e l’accusa di razzismo
Razzismo nelle istituzioni sportive
Il dibattito si è arricchito di ulteriori interrogativi sul ruolo delle istituzioni e sull’atteggiamento nei confronti dei tifosi del Napoli. Pisani ha sottolineato la necessità di abolire differenze ingiustificate e discriminazioni, accusando le autorità di alimentare confusione e paura tra i cittadini. Esprimendo preoccupazione per il clima di odio che può derivare da queste decisioni, ha suggerito che le istituzioni possono estraniarsi dal contesto e creare sviste evidenti rispetto ai diritti dei tifosi.
Un confronto necessario
Ribadendo che fattori come la questione di Cagliari non dovrebbero essere paragonati a quelli di Torino, Pisani ha sollecitato una riflessione seria da parte del Ministro degli Interni e delle autorità competenti. È emersa la necessità di una magistratura che rappresenti l’onestà e l’equità, capace di affrontare queste situazioni con il giusto criterio.
La sicurezza e le conseguenze del divieto
Un divieto controproducente
Pisani ha messo in discussione l’efficacia del divieto suggerendo che, piuttosto che garantire sicurezza, esso potrebbe generare ulteriori problemi. I tifosi potrebbero riunirsi in aree non controllate, incrementando i rischi di incidenti. Una misura che avrebbe dovuto garantire la sicurezza finisce quindi per creare condizioni avverse, alimentando tensioni e divisioni tra le opposte fazioni di tifosi.
L’incapacità organizzativa
Infine, l’avvocato ha richiamato l’attenzione sull’incapacità delle organizzazioni sportive di gestire adeguatamente gli eventi e di prevenire tensioni tra i gruppi di tifosi. Se le misure adottate sono purtroppo catalogabili come inefficaci e addirittura dannose, Pisani ha sollecitato una riorganizzazione e una progettazione più attenta, che contempli anche le specificità locali dei club e la loro tifoseria.