Con l’introduzione del Mondiale per club nel format previsto dalla Fifa per l’estate 2025, ci si interroga sulle ricadute sulla preparazione fisica dei giocatori e sulla qualità dello spettacolo. Secondo Umberto Calcagno, presidente dell’Aic, la crescente quantità di partite potrebbe compromettere la salute dei calciatori, influenzando negativamente anche il livello generale del calcio.
L’incremento delle partite, che porterebbe i top player a disputare anche 85 partite in una sola stagione, solleva una serie di preoccupazioni legate alla salute e alla preparazione atletica. Studi condotti dalla FIFPro indicano come l’elevato numero di incontri possa ridurre i tempi di allenamento e recupero dei giocatori, mettendo a rischio la loro performance e salute a lungo termine.
La saturazione del calendario calcistico non rappresenta solo un problema per la salute dei giocatori, ma anche per la qualità generale dello spettacolo offerto. La richiesta di disputare un numero maggiore di partite potrebbe portare i calciatori a svolgere allenamenti di scarico o di rifinitura, con possibili ripercussioni sul livello tecnico delle partite e sulla soddisfazione dei tifosi.