Ogni anno in Italia si registrano circa 120.000 casi di ictus, e ben 12.000 persone colpite hanno meno di 55 anni. La malattia rappresenta non solo una delle prime tre cause di morte, ma anche la principale responsabile di disabilità. Con il 25% dei casi che si verifica prima dei 65 anni, è cruciale sensibilizzare l’opinione pubblica e promuovere azioni di prevenzione mirate. In quest’ottica, l’Associazione Italiana Ictus , in collaborazione con la Guardia di Finanza, ha avviato una campagna di sensibilizzazione dedicata alle malattie cerebrovascolari e ha organizzato delle giornate di screening gratuite nella Caserma della Guardia di Finanza dell’Aquila.
L’ictus colpisce ogni anno in Italia un numero significativo di persone, circa 120.000. Tra questi, un dato preoccupante è quello dei 12.000 individui under 55, una fascia d’età che spesso si considera immune a questa patologia. Si stima che il 25% dei casi avvenga prima che le persone raggiungano i 65 anni, evidenziando la necessità di un’azione preventiva efficace. L’ictus si posiziona tra le prime cause di morte e, maggiormente, si rivela letale per la qualità della vita di chi sopravvive, costringendo 45.000 persone a vivere con disabilità permanenti.
Questa condizione ha effetti devastanti non solo sulla salute individuale, ma anche sul sistema sanitario e sulla società in generale. La gravità della situazione ha sollecitato interventi urgenti e coordinati, con iniziative volte a informare e sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della prevenzione delle malattie cerebrovascolari.
La campagna avviata dall’ISA-AII ha visto la collaborazione della Guardia di Finanza e si è concretizzata in due giornate di screening gratuite, organizzate nell’ambito della Caserma dell’Aquila. Paola Santalucia, Presidente Eletto dell’ISA-AII, ha sottolineato l’importanza di rivolgersi a gruppi di popolazione giovani, dato che lo stile di vita ha un impatto significativo sulla salute cardiovascolare. Fattori come ipertensione, elevati livelli di glicemia e colesterolo, fumo, consumo eccessivo di alcol, sovrappeso e sedentarietà aumentano il rischio di ictus.
Il progetto di screening è partito ad aprile, coincidente con il Congresso Nazionale ISA-AII, permettendo di monitorare il personale della Guardia di Finanza, una fascia di età che mediamente rimane sotto ai 60 anni. La selezione del personale come target per queste azioni preventive punta a indagare precocemente i fattori di rischio, affinché le persone possano adottare uno stile di vita più sano.
Per ridurre l’incidenza dell’ictus, è cruciale intervenire in modo tempestivo. Santalucia ha evidenziato come le azioni di prevenzione primaria e screening possano contribuire a diminuire l’impatto socio-economico di questa malattia, che attualmente supera i 60 miliardi di euro in Europa. Le patologie cardiovascolari possono essere curate, ma ogni intervento volto alla prevenzione si rivela fondamentale per ridurre l’incidenza di eventi avversi come infarti e ictus.
Nel corso delle giornate di screening, gli specialisti si occupano di valutare vari aspetti della salute dei partecipanti, incluso uno screening anamnestico con domande sui fattori di rischio cardiovascolare, la misurazione della pressione arteriosa e della glicemia, oltre alla valutazione del Body Mass Index e dei livelli di colesterolo. Queste valutazioni vengono seguite da un’indicazione del rischio attraverso il punteggio Score 2, finalizzando un’accurata stratificazione per definire se i soggetti rientrano in gruppi a rischio basso, intermedio o alto.
Per i partecipanti che mostrano un rischio intermedio o alto, l’équipe di professionisti propone un ecocolor doppler delle carotidi. Inoltre, vengono forniti suggerimenti su stili di vita più sani, essenziali per ridurre il rischio di malattie cerebrovascolari. Se si identificano segnali di allerta importanti, viene raccomandata una visita medica approfondita. Le indicazioni possono variare a seconda del tipo di anomalia riscontrata; ad esempio, per chi presenta un’ipertensione, si offre assistenza nel monitorare i valori tramite un diario della pressione arteriosa.
Un elemento di preoccupazione riscontrato durante queste attività è la presenza diffusa di fattori di rischio come il fumo e la sedentarietà, spesso legati a stili di vita connessi a lavori d’ufficio. È quindi fondamentale incoraggiare una maggiore attività fisica e cambiamenti nei comportamenti quotidiani per migliorare la salute generale e ridurre il rischio di ictus.
In sintesi, le giornate di screening a L’Aquila, coordinate dai medici Matteo Foschi, Federico De Santis, Chiara Ragaglini e Maria Grazia Vittorini, rappresentano un passo significativo verso la lotta contro l’ictus e la sensibilizzazione su questa grave patologia. L’iniziativa è stata supportata dalle dottoresse Carmen Pagano e Agata Correnti della Guardia di Finanza che hanno coordinato le attività, dimostrando come la collaborazione tra entità differenti possa portare a risultati tangibili e positivi per la salute pubblica.