Dark Mode Light Mode

Campagna IPC: “Gareggerò” per combattere i pregiudizi sul linguaggio verso gli atleti paralimpici

Campagna IPC: "Gareggerò" per combattere i pregiudizi sul linguaggio verso gli atleti paralimpici - Ilvaporetto.com

Il Comitato Paralimpico Internazionale ha lanciato una campagna social innovativa, supportata da alcuni dei più importanti atleti paralimpici globali, per affrontare i pregiudizi linguistici che affliggono il mondo dello sport. Questa iniziativa sottolinea l’importanza di riconoscere gli atleti paralimpici come concorrenti di alto livello, piuttosto che come semplici partecipanti. Tra i sostenitori della campagna vi sono nomi di spicco come Ambra Sabatini, Curtis McGrath e Gustavo Fernandez, oltre a Bebe Vio e altri atleti italiani, tutti uniti per promuovere una rappresentazione più equa e rispettosa.

La campagna “Io non parteciperò alle Paralimpiadi di Parigi 2024. Gareggerò”

L’azione comunicativa del Comitato Paralimpico Internazionale si fonda su uno slogan provocatorio e diretto: “Io non parteciperò alle Paralimpiadi di Parigi 2024. Gareggerò”. Questo messaggio mira a scardinare l’idea comune che gli atleti con disabilità debbano essere applauditi solo per la loro presenza e determinazione, mentre ciò che meritano è il riconoscimento delle loro eccezionali capacità competitive. Questa campagna si prefigge di stimolare una riflessione profonda sull’uso del linguaggio nel contesto sportivo, in particolare riguardo agli atleti paralimpici, ponendo l’accento su come le parole influenzino le percezioni e le idee che la società si forma a riguardo.

Craig Spence, responsabile della comunicazione dell’IPC, ha chiarito che il linguaggio gioca un ruolo cruciale nel plasmare la percezione pubblica riguardo a queste atlete e atleti. Tradizionalmente, molti media hanno descritto gli atleti paralimpici usando termini come “partecipanti” anziché “concorrenti”. Questa distinzione, sebbene possa sembrare sottile, porta con sé l’idea che gli atleti paralimpici non stiano competendo alla pari con i loro omologhi. A Parigi, circa 4.400 atleti paralimpici di tutto il mondo si preparano a dimostrare il loro talento e la loro dedizione, e l’IPC intende garantire che il messaggio che traspare sia quello di un’equa competizione, non di semplice presenza.

Rilevanza del linguaggio nella rappresentazione degli atleti paralimpici

La campagna dell’IPC vuole attirare l’attenzione su un tema spesso trascurato: l’effetto del linguaggio e delle parole sulla vita e sulle esperienze di chi ha disabilità. La scelta lessicale può influenzare notevolmente l’opinione pubblica, contribuendo a costruire o a demolire stereotipi. Adottare un linguaggio più appropriato non è solo una questione di sensibilità, ma una necessità per ridurre le disuguaglianze e promuovere una narrazione che riconosca il talento e l’impegno degli atleti.

Ogni atleta, indipendentemente dalle proprie circostanze, merita di essere giudicato sulle proprie prestazioni sportive, non sulla base di pregiudizi o percezioni errate relative alla disabilità. Dagli allenamenti intensivi alla preparazione mentale, la strada verso le Paralimpiadi è segnata da impegno e sforzo, elementi che non possono essere ignorati. Sottovalutare la professionalità e la preparazione degli atleti paralimpici perpetua un’immagine distorta della loro identità sportiva.

In questo contesto, la campagna si pone come obiettivo principale quello di incoraggiare il cambiamento nella narrazione mediatica, promuovendo un uso più appropriato delle parole per rappresentare adeguatamente queste figure. L’approccio alla comunicazione deve evolversi, affinché ogni atleta paralimpico possa essere visto come un atleta a tutto tondo, capace di gareggiare a livelli elevati in competizioni internazionali.

Il supporto degli atleti e l’importanza della rappresentanza

Il messaggio della campagna ha ricevuto un’accoglienza calorosa da parte di atleti di diverse nazionalità. Promotori del cambiamento, figure sportive come Ambra Sabatini e Bebe Vio non si limitano a rappresentare i loro paesi, ma si fanno portavoce di una lotta più ampia per la dignità e il rispetto nel contesto sportivo. Questi atleti incarnano non solo le qualità di eccellenza sportiva, ma anche l’impegno per una società inclusiva, in cui ognuno possa riconoscere e celebrare il vero spirito dell’agonismo.

La partecipazione di scuderie internazionali a questa campagna è cruciale per amplificare il messaggio. Gli atleti paralimpici spesso affrontano sfide uniche nel loro percorso e la loro voce deve essere ascoltata. La campagna non solo serve a catalizzare l’attenzione sui pregiudizi linguistici, ma mira anche a costruire una comunità di supporto tra atleti, media e pubblica opinione, affinché il cambiamento diventi una realtà.

In vista delle Paralimpiadi di Parigi 2024, l’IPC invita tutti a unirsi a questa causa, per garantire che gli atleti paralimpici vengano visti come ciò che realmente sono: concorrenti altamente preparati, pronti a sfidare i propri limiti e a scrivere nuove pagine nella storia dello sport.

Previous Post

UEFA automatizza il sorteggio delle competizioni europee: ecco come funziona il nuovo sistema

Next Post

Ferragosto 2023: l'oroscopo del 15 agosto promette passione e sorprese per **Sagittario e Leone