La regione Campania ha adottato un approccio innovativo nella cura dei pazienti affetti da tumore al polmone, rendendo possibile la somministrazione domiciliare di farmaci mirati. Questo modello offre vantaggi significativi, come il ridotto tempo di attesa per ricevere le terapie, fissato attualmente a 120 giorni rispetto a una media nazionale di un anno. L’oncologo Alessandro Morabito del Pascale di Napoli spiega come la personalizzazione delle terapie stia cambiando il panorama dell’oncologia.
La Campania si distingue come un esempio virtuoso nell’organizzazione del trattamento del tumore al polmone, specialmente per i pazienti con forme “oncogene addicted”. Questi pazienti, caratterizzati da specifiche mutazioni genetiche, possono ricevere farmaci di fascia H direttamente a casa, senza dover affrontare i disagi legati al raggiungimento di centri specialistici spesso lontani dalla loro residenza. Quest’innovazione offre un supporto significativo a circa 1.500 pazienti all’anno con diagnosi di tumore al polmone non a piccole cellule nella regione.
Il modello campano si basa su una rete oncologica collaborativa che mira a semplificare il percorso di cura e garantire un’assistenza tempestiva e più vicina ai pazienti. Le farmacie territoriali della ASL sono autorizzate a dispensare farmaci, contribuendo a rendere l’intero processo meno complesso e più accessibile.
Il tumore al polmone è identificato come “big killer” a livello globale, con più di 1,8 milioni di morti ogni anno. In Italia, nel 2023, si stima che circa 44.000 nuove diagnosi siano state registrate, con 4.000 di queste provenienti dalla Campania. Il direttore dell’Oncologia clinica toraco-polmonare del Pascale, Alessandro Morabito, sottolinea come l’85% delle diagnosi sia costituito da tumori non a piccole cellule, una categoria che spesso presenta alterazioni genetiche.
L’identificazione di tali caratteristiche molecolari non solo consente ai medici di personalizzare le terapie, ma incrementa anche la possibilità di una maggiore sopravvivenza e miglioramento della qualità della vita per i pazienti. Le recenti terapie, come il sotorasib per la mutazione KRASG12C, offrono un’ulteriore opzione terapeutica di somministrazione orale, facilitando l’accesso alle cure.
Un aspetto cruciale nella gestione della somministrazione domiciliare dei farmaci riguarda il tempo della burocrazia. Secondo Fabrizio Capuano, delegato regionale Favo, il tempo necessario per passare dall’aggiornamento del Prontuario Regionale all’effettiva somministrazione del farmaco si attesta attorno ai 120 giorni. Questo è notevolmente più veloce rispetto alla media nazionale di 358 giorni.
Queste tempistiche sono influenzate da processi tecnici e burocratici, come la necessità di una gara di acquisto centralizzata. Tuttavia, il potenziamento della digitalizzazione e l’uso dell’intelligenza artificiale potrebbero contribuire a snellire ulteriormente i tempi, migliorando la rapidità dell’assistenza per i pazienti oncologici e rendendo il sistema complessivamente più efficiente.
La gestione oncologica in Campania, attraverso un approccio multidisciplinare e innovativo, rappresenta un modello da seguire. Gennaro Sosto, direttore Asl di Salerno, rimarca l’importanza del lavoro di équipe, fondamentale per garantire a ogni paziente una terapia personalizzata e condivisa. Questi team oncologici multidisciplinari analizzano ogni singolo caso, assicurando un trattamento adeguato.
L’obiettivo finale è semplificare la vita ai pazienti che affrontano una malattia complessa e spesso devastante come il tumore al polmone. Con l’espansione delle terapie domiciliari e il costante sviluppo di nuove possibilità terapeutiche, la Campania punta a rimanere all’avanguardia nel panorama oncologico nazionale.