La maculopatia è una malattia oculare che può compromettere gravemente la qualità della vita di chi ne è affetto. Colpendo la parte centrale della retina, questa patologia porta a una visione sfocata e distorta, rendendo impossibili attività quotidiane come leggere e guidare. In Campania, dove sono stimati oltre 11mila pazienti con maculopatia, sono state adottate misure importanti per garantire diagnosi tempestive e accesso ai trattamenti. Una recente campagna di sensibilizzazione mira a educare la popolazione sull’importanza della prevenzione.
La campagna di sensibilizzazione dell’APMO
Per affrontare il problema della maculopatia, l’APMO ha lanciato l’iniziativa “Vista sulla prevenzione: insieme per conoscere e prevenire le maculopatie”. Quest’azione è stata presentata presso l’Ospedale Cardarelli di Napoli e prevede la creazione di corsie preferenziali per i pazienti affetti da questa condizione. Michele Allamprese, Direttore Esecutivo dell’Associazione Pazienti Malattie Oculari, ha sottolineato che l’obiettivo dell’iniziativa è quello di favorire un dialogo tra pazienti, specialisti e istituzioni, aumentando la consapevolezza riguardo all’importanza della diagnosi precoce.
L’evento ha visto la partecipazione di diversi attori del settore, inclusi medici oculisti e familiari dei pazienti. L’iniziativa è sponsorizzata da Roche e gode del patrocinio della Regione Campania, dell’Associazione Italiana Medici Oculisti e della Società Italiana di Scienze Oftalmologiche . Questi dialoghi si concentrano sull’importanza di una rete di supporto multispecialistica, che comprende non solo oculisti, ma anche diabetologi, psicologi e caregiver. La collaborazione tra queste figure è fondamentale per garantire un approccio integrato nella cura dei pazienti.
I sintomi della maculopatia
Le maculopatie colpiscono la macula, area centrale della retina, e manifestano sintomi che possono inizialmente sembrare lievi, come visione centrale distorta e sfocata. Ogni anno, in Italia, si registrano circa 63mila nuovi casi. Secondo Pasquale De Rosa, Direttore del reparto Oculistica del Cardarelli, la forma più comune è quella senile, legata all’invecchiamento. Si presenta in due varianti: secca e umida. Nella forma secca, la retina sviluppa accumuli di scorie cellulari, mentre nella forma umida si verifica la proliferazione di vasi sanguigni anomali che danneggiano la retina.
Altre forme di maculopatia, come la maculopatia miopica e quella diabetica, sono anche relativamente diffuse. In Campania, l’elevato numero di pazienti diabetici ha reso la maculopatia diabetica particolarmente preoccupante. È importante che i pazienti prestino attenzione ai segnali iniziali della malattia e non trascurino la visita oculistica, poiché il ritardo nella diagnosi può portare a un peggioramento significativo della vista.
La diagnosi di maculopatia
La diagnosi di maculopatia avviene durante una normale visita oculistica, dove il medico esegue una serie di test per identificare il tipo e il grado di gravità della malattia. Il primo esame utilizzato è il test di Amsler, che mira a identificare eventuali distorsioni nella visione centrale. Se il test risulta anomalo, il medico proseguirà con esami più approfonditi come l’OCT e l’angiografia retinica.
Vincenzo De Angelis, Direttore dell’Unità Operativa Semplice Dipartimentale Maculopatia e Patologia Vitreo-Retinica, evidenzia come questi esami siano fondamentali per una diagnosi accurata. Se confermata la presenza di maculopatia, il paziente sarà sottoposto a trattamenti specifici. Le terapie disponibili includono iniezioni intravitreali di farmaci anti-VEGF e fotocoagulazione con Argon Laser, particolarmente efficace nel caso della maculopatia umida.
I trattamenti disponibili per la maculopatia
La temporalità nell’intervento è critica per il successo dei trattamenti disponibili per la maculopatia. Antonio D’Amore, Direttore Generale dell’Ospedale Cardarelli, sottolinea l’importanza di semplificare l’accesso ai servizi oculistici per i pazienti. La Divisione di Oculistica del Cardarelli si distingue non solo per le competenze del personale medico, ma anche per l’attenzione alle necessità dei pazienti e alle loro famiglie.
I trattamenti attuali variano in base alla gravità e alla tipologia di maculopatia diagnosticata. Identificare e trattare la patologia nelle fasi iniziali può ridurre significativamente il rischio di progressione e migliorare la qualità della vita del paziente. La campagna di sensibilizzazione attuata dall’APMO, in collaborazione con l’Ospedale Cardarelli, rappresenta un passo fondamentale in questa direzione, cercando di educare e informare il pubblico su un tema cruciale per la salute visiva in Campania.