La Campania affronta un momento drammatico per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro, superando un altro triste record con le recenti morti in un deposito abusivo di fuochi d’artificio a Ercolano. Con un bilancio di 67 vittime dall’inizio dell’anno e un aumento significativo degli incidenti mortali, le organizzazioni sindacali come Cgil, Cisl e Uil esprimono il loro profondo sdegno e chiedono misure urgenti al governo.
Un bilancio tragico di morti sul lavoro in Campania
Il numero degli incidenti mortali in Campania è allarmante. Con le ultime tre vittime, il totale delle morti sul lavoro dall’inizio del 2024 sale a 67, un dato che segna un incremento preoccupante rispetto agli anni precedenti. Negli ultimi sei mesi, la regione ha registrato 42 decessi, con un aumento del 5% rispetto allo stesso periodo del 2023. Solo Lombardia, Lazio ed Emilia-Romagna mostrano numeri peggiori, collocando la Campania al quarto posto in questa triste classifica.
Dati recenti dell’Inail confermano un trend in crescita, già visibile nei primi sei mesi di quest’anno. L’Osservatorio Sicurezza e Ambiente Vega ha inoltre evidenziato come la Campania si trovi tra le regioni in ‘zona rossa’, con un’incidenza di morti sul lavoro superiore alla media nazionale. Nel primo semestre del 2024, l’incidenza nella regione è stata del 20,8%, in aumento rispetto al 14,6% del 2022 e al 17,2% del 2023. Questi numeri destano preoccupazione e pongono l’accento sulla necessità di azioni tempestive per migliorare la sicurezza sul lavoro.
Le richieste dei sindacati per interventi urgenti
Le reazioni dei sindacati a questa grave situazione non si sono fatte attendere. Nicola Ricci, segretario generale della Cgil Napoli e Campania, ha espresso l’indignazione per la continua perdita di vite umane, sottolineando la giovanissima età delle vittime e il fatto che erano al loro primo giorno di lavoro in un contesto abusivo. La Cgil reclama che non bastino le espressioni di cordoglio, ma che siano necessari interventi concreti in materia di sicurezza e legalità .
In un contesto di crescente insoddisfazione, i sindacati hanno annunciato uno sciopero generale per il 29 novembre, come mezzo per portare l’attenzione del governo sulla questione della sicurezza sul lavoro. Il segretario della Cgil ha messo in evidenza come le politiche di tagli del governo Meloni stiano influenzando negativamente la salute e la sicurezza dei lavoratori, aumentando la necessità di azioni di protesta.
Proposte e necessità di una riforma legale
Giovanni Sgambati, segretario della Uil di Napoli e Campania, ha evidenziato la necessità di un controllo più severo e di una procura speciale per gli incidenti sul lavoro. Sgambati ha sottolineato l’importanza di riconoscere il reato di omicidio colposo sul lavoro, un’indicazione che potrebbe servire da deterrente contro la negligenza e la violazione delle norme vigenti.
In aggiunta, Melicia Comberiati, segretaria della Cisl Napoli, ha espresso il proprio cordoglio per le famiglie delle vittime e ha chiesto che si faccia chiarezza sulle cause e le responsabilità degli incidenti. La Cisl ha sottolineato l’urgenza di indagare a fondo sulle problematiche legate alla sicurezza sul lavoro nella regione, soprattutto in contesti dove le normative vengono frequentemente ignorate.
Questi eventi drammatici evidenziano l’impellenza di un cambiamento significativo in materia di sicurezza sul lavoro, rendendo questa battaglia una priorità per le organizzazioni sindacali e per la società civile.