La terza edizione del Campania Libri Festival ha preso il via in grande stile con un evento di anteprima che ha catturato l’attenzione del pubblico. Nel prestigioso Teatro di Corte del Palazzo Reale di Napoli, gli appassionati hanno avuto l’opportunità di assistere alla presentazione del libro “La milonga del futbol” scritto da Federico Buffa e Fabrizio Gabrielli. Pubblicato da Rizzoli, il libro offre un’affascinante narrazione che abbraccia un secolo di storia del calcio argentino, un viaggio che inizia nel 1867 e si conclude nel 2000.
Il viaggio nel tempo del calcio argentino
Il libro “La milonga del futbol” si propone di esplorare un secolo di calcio argentino, analizzando non solo gli eventi sportivi, ma anche il loro contesto sociale e culturale. Si apre con la prima partita di calcio disputata in Argentina il 20 giugno 1867 e si chiude con l’arrivo di Lionel Messi in Europa nel 2000. Questi intervalli temporali rappresentano non solo dei momenti chiave per il calcio, ma anche per l’identità nazionale argentina.
Durante il libro, si fa particolare riferimento a tre figure iconiche del calcio argentino: Diego Armando Maradona, Omar Sivori e Renato Cesarini. Tutti e tre questi calciatori non hanno solo lasciato un segno indelebile nel panorama calcistico, ma hanno anche profondi legami con l’Italia, in particolare con Napoli. Questo aspetto è centrale nel racconto di Buffa e Gabrielli, poiché le storie di questi calciatori si intrecciano con un territorio che è al tempo stesso il loro e quello dell’Italia.
Ogni capitolo del libro porta il lettore attraverso eventi significativi, partite memorabili e rivalità storiche, evidenziando non solo le imprese sportive, ma anche il modo in cui il calcio ha contribuito a plasmare la cultura argentina. Attraverso aneddoti e testimonianze, il libro offre uno sguardo intimo sull’impatto emotivo che il calcio ha avuto sui cuori degli argentini e di come le vite di Maradona, Sivori e Cesarini siano diventate leggende.
Aneddoti affascinanti: la nascita di Maradona
Durante la presentazione al Teatro di Corte, Federico Buffa ha intrattenuto il pubblico con un aneddoto affascinante riguardante la nascita di Diego Armando Maradona. Raccontando un episodio che mescola il calcio con la vita personale, Buffa ha condiviso la storia della madre di Maradona, Dalma. Era la notte del 30 ottobre 1960 quando, nonostante le contrazioni, Dalma decide di andare a ballare la cumbia a Buenos Aires, un’abitudine domenicale che condivideva con il marito Don Diego.
“Mentre danzano, il momento culminante arriva con le acque che si rompono”. La coppia deve affrettarsi in ospedale, ma Dalma richiede di andare al Policlinico di Lanus, intitolato a Evita Peron. Qui, il racconto prende una piega quasi magica. La preoccupazione di Dalma si mescola alla speranza e a un segno che vede a terra: una spilla a forma di stella la convince che, dopo una serie di figlie, finalmente partorirà un maschio.
Tra il caos del momento, in un ospedale che vede la nascita solo di femmine, all’improvviso, emerge dalle tenebre della confusione un maschio. E quel maschio è destinato a diventare una leggenda: Diego Armando Maradona. Questo aneddoto non solo ha emozionato il pubblico, ma ha anche messo in luce come le storie personali possano arricchire il contesto storico e sportivo.
L’attesa per un ritorno a Napoli
Buffa ha annunciato che tornerà a Napoli il 31 marzo, portando con sé il nuovo spettacolo dedicato a “La milonga del futbol” al Teatro Diana. Questo evento attirerà sicuramente l’attenzione di coloro che amano il calcio e la narrativa avvincente che ne circonda la storia. La collaborazione tra Buffa e Gabrielli continua a prosperare, offrendo al pubblico l’opportunità di immergersi in un racconto che è tanto sportivo quanto umano.
In platea per assistere a questo evento c’era anche Cristian Stellini, vice allenatore del Napoli e braccio destro di Antonio Conte, a testimonianza dell’importanza culturale di tale iniziativa. Il Campania Libri Festival, con eventi come questo, dimostra come la letteratura e lo sport possano intrecciarsi, creando un dialogo vivo e appassionante, non solo per il pubblico napoletano, ma per tutti gli amanti del calcio e delle storie che lo circondano.