La Cappella Rothko, un importante punto di riferimento artistico e spirituale a Houston, è stata gravemente danneggiata dall’uragano Beryl, che ha colpito la città all’inizio di luglio. Questo evento naturale ha portato a una chiusura indefinita della Cappella, avvenuta solo a tre anni di distanza dall’ultima ristrutturazione, preparata in vista delle celebrazioni per il cinquantesimo anniversario della struttura. La situazione attuale ha suscitato grande preoccupazione tra gli appassionati d’arte e i visitatori che ogni anno affollano questo luogo.
In seguito all’arrivo dell’uragano Beryl, la Cappella Rothko ha riscontrato gravi danni alla sua infrastruttura, colpita da venti forti e piogge incessanti. Il soffitto e le pareti dell’ottagonale spazio sono stati pesantemente compromessi. Anche tre dei quattordici grandi dipinti commissionati a Marc Rothko, il celebre artista che con la sua arte ha toccato il cuore di molti, hanno subito danni significativi. La Cappella ha comunicato che saranno necessarie delle valutazioni dettagliate per quantificare non solo l’entità dei danni, ma anche i costi di riparazione.
La Cappella, che ospita opere dall’intenso valore spirituale e artistico, è più di un semplice spazio espositivo; è un simbolo di un’eredità che combina l’arte con l’impegno sociale, un luogo di meditazione e riflessione. La chiusura temporanea rappresenta una grande perdita per la città e per i visitatori, che la considerano un punto di riferimento fondamentale nella loro esperienza culturale.
Il compito di analizzare la situazione è stato affidato a Whitten & Proctor Fine Art Conservation, una delle aziende più rispettate negli Stati Uniti nel campo del restauro d’arte. La loro esperienza e competenza offriranno la sicurezza necessaria per intraprendere le opere di riparazione e recupero. I responsabili della Cappella hanno dichiarato che i danni sono riparabili, permettendo così un cauto ottimismo su una possibile riapertura futura.
Dopo un evento di tale calibro, ogni dettaglio deve essere preso in considerazione per garantire che il ripristino sia effettuato secondo gli standard più alti, preservando l’integrità delle opere d’arte e dell’intero spazio. La Cappella ha accolto oltre centomila visitatori all’anno, e la loro assenza rappresenta non solo una perdita economica, ma anche culturale per la comunità locale.
L’idea di creare la Cappella Rothko nacque nel 1964 grazie all’impegno dei collezionisti John e Dominique de Menil, i quali desideravano un’opera d’arte che non solo fosse visivamente coinvolgente, ma anche profondamente evocativa. Hanno concessa piena libertà creativa a Rothko, il quale, nonostante le sue difficoltà personali, contribuì con opere che ora sono considerate uniche nel panorama artistico contemporaneo.
Rothko, purtroppo, non poté vedere completato il suo progetto, poiché si tolse la vita nel 1970. Tuttavia, il suo lascito artistico vive in quest’opera che è stata inaugurata nel 1971 in una cerimonia che ha visto la partecipazione di rappresentanti di varie fedi religiose. Questo ha ulteriormente sottolineato l’intento della Cappella: essere un luogo di incontro tra persone diverse, un centro di riflessione spirituale e artistica.
Oltre alla dimensione artistica, i fondatori della Cappella, i de Menil, erano noti per il loro attivismo riguardo i diritti civili e l’inclusività. La Cappella Rothko non è solo un luogo d’arte, ma è anche un simbolo di giustizia sociale e di lotte per i diritti umani, dal momento che i de Menil hanno dedicato la loro vita alla causa della giustizia e dell’uguaglianza.
Il Broken Obelisk, un’opera di Barnett Newman dedicata a Martin Luther King, è un chiaro esempio del legame tra arte e attivismo sociale che caratterizza la Cappella. Concepita come un centro ecumenico, la Cappella si distingue per il suo approccio aperto a tutte le religioni, creando uno spazio inclusivo che celebra la diversità e promuove l’unità.
Nell’ottica di una riapertura futura, i visitatori possono seriamente riflettere sull’impatto che la Cappella Rothko ha avuto, e continua ad avere, nel panorama culturale e sociale della città di Houston e oltre. Il percorso di recupero avrà senza dubbio ripercussioni significative sull’eredità culturale e sulla comunità, ma il futuro di questo spazio prezioso rimane, al momento, incerto.