
Carmine Gallo svela nei verbali la richiesta di Pazzali riguardo a La Russa e suo figlio, rivelando dettagli inediti sul caso
Inchiesta su cyber-spie a Milano
L’inchiesta milanese riguardante presunti cyber-spie ha svelato una rete inquietante di relazioni che coinvolgono Enrico Pazzali, fondatore dell’agenzia investigativa Equalize e presidente della Fondazione Fiera Milano. Dopo lo scoppio dello scandalo il 25 ottobre, Pazzali si è autosospeso ed è ora al centro di un’indagine che solleva interrogativi su possibili accessi abusivi a banche dati delle forze dell’ordine.
Prossima udienza e indagini in corso
Il 19 marzo si terrà un’udienza al Riesame, mentre i pubblici ministeri continuano a richiedere misure cautelari nei confronti di Pazzali, nonostante il giudice abbia già respinto la richiesta di arresto. A fornire ulteriori dettagli è l’ex superpoliziotto Carmine Gallo, deceduto il 9 marzo mentre collaborava con i magistrati. Nei verbali, Gallo ha rivelato che Pazzali gli aveva ordinato di effettuare almeno “una ventina” di accessi non autorizzati alle banche dati Sdi, per ottenere informazioni riservate su “La Russa” e il “figlio”. Gallo ha rifiutato, esprimendo dubbi sulla natura della richiesta, apparentemente legata a un caso di presunta violenza sessuale.
Rete di relazioni e accessi illeciti
Il sistema di accessi illeciti descritto da Gallo ha rivelato un complesso intreccio di relazioni e scambi di informazioni. Pazzali, secondo le testimonianze, si vantava di avere “contatti con i Servizi” e di poter ottenere informazioni strategiche. Tuttavia, molti nomi rimangono anonimi nei documenti dell’inchiesta, complicando la comprensione dell’estensione delle sue connessioni.
Un’informativa dei carabinieri del Nucleo investigativo di Varese ha messo in evidenza i “contatti ricorrenti” tra Pazzali e il Generale De Donno, vicedirettore dell’Aisi. Gallo ha affermato che Pazzali avrebbe ottenuto informazioni su un possibile coinvolgimento in indagini solo dopo aver incontrato De Donno a Roma. La situazione si complica ulteriormente con la morte di Gallo, inizialmente attribuita a un infarto, mentre si attendono i risultati tossicologici.
Tensioni e minacce
In un clima di crescente tensione, la legale di Gallo, Antonella Augimeri, ha ricevuto minacce in strada, con un individuo che le ha intimato di far cambiare le dichiarazioni al suo cliente, Nunzio Samuele Calamucci, uno degli hacker arrestati. Gallo stesso ha vissuto momenti di paura, come quando si è trovato faccia a faccia con Vincenzo De Marzio, un ex carabiniere indagato, mentre entrava nello studio della sua avvocata.
Scoperte e documenti sospetti
Le indagini hanno portato alla luce oltre 6.000 chat e più di 30.000 email sui dispositivi di Pazzali, rivelando un “progetto di espansione” verso Londra e documenti riguardanti figure politiche come Attilio Fontana e Letizia Moratti. Tra i file, emergono anche rapporti legati allo scandalo dei camici e a un fondo associato a Daniela Santanchè. Nel giugno 2023, Pazzali avrebbe organizzato un incontro tra un generale della Guardia di Finanza e il ministro Santanchè, confermato da chat WhatsApp.