La quarta edizione di CasaCorriere, intitolata “Democrazia e Potere“, ha aperto le porte a una riflessione coinvolgente sui temi di arte, musica, cultura e politica. Sfontando le tradizionali narrazioni, i relatori e gli artisti hanno instaurato un dialogo profondo sul significato del sapere e della sua democratizzazione. L’evento, che si svolge a Palazzo Reale di Napoli, ha visto una serie di interventi chiave da parte di figure di spicco del panorama culturale e politico italiano.
Ad inaugurare questa edizione di CasaCorriere è stata la performance di Ste, un’artista capace di fondere sonorità napoletane con influenze nigeriane. Il suo soul innovativo ha catturato l’attenzione del pubblico, trasformando il Teatro di Corte in un palcoscenico di contaminazione culturale. Ste non è solamente un’esecutrice; ha saputo incarnare la vitalità e la ricchezza del patrimonio musicale di Napoli, un luogo dove diverse culture si intersecano. Questo aspetto della sua proposta artistica è emblematico del tema centrale del festival, ovvero il dialogo e l’incontro tra diversità culturali.
La scelta di un’artista come Ste per aprire il festival non è casuale. La musica, con il suo linguaggio universale, rappresenta un modo per abbattere le barriere e promuovere una comprensione più ampia tra le persone. La performance ha segnato un avvio vibrante per un evento volto a esplorare la democrazia in tutte le sue sfaccettature.
Uno dei momenti clou della serata ha visto protagonisti Alberto Angela e Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco Archeologico di Pompei. Entrambi hanno sottolineato l’importanza della divulgazione della conoscenza per il processo di democratizzazione. Angela ha evidenziato come la storia, perennemente in evoluzione, possa guidare la società verso futuri più consapevoli. Lui e Zuchtriegel hanno collaborato a un documentario che esplora le recenti scoperte archeologiche a Pompei, con l’intento di rendere la cultura accessibile a tutti.
Zuchtriegel ha descritto l’iniziativa come un’interessante operazione di democratizzazione dell’archeologia, superando le tradizionali barriere imposte da università e accademie. L’uso di tecnologie moderne, come l’intelligenza artificiale e i social media, ha permesso di aprire le porte della conoscenza a un pubblico più vasto. Questa riflessione ha messo in luce come la cultura possa funzionare da catalizzatore per il cambiamento sociale, suggerendo che una maggiore accessibilità al sapere possa portare a una società più equa.
Nel pomeriggio, Walter Veltroni ha preso la parola per discutere le attuali condizioni delle democrazie nel mondo. Partendo dalla visione ottimistica che seguì la caduta del Muro di Berlino, Veltroni ha tracciato un percorso attraverso le attuali “democrazie illiberali”. Ha messo in evidenza i rischi legati a questa evoluzione, esaminando come in molti paesi si stiano erodendo i diritti fondamentali e come ciò possa compromettere il futuro delle democrazie stesse.
Il suo intervento ha richiamato l’importanza di vigilare sulla fragilità dei sistemi democratici, sottolineando la necessità di un impegno collettivo per proteggere i valori democratici. Veltroni ha esortato i presenti a non cadere nell’apatia e a mantenere sempre un’attiva partecipazione alla vita pubblica, perché la storia, come dimostrato, è in continua evoluzione.
Elsa Fornero, ex ministra del governo Monti, ha affrontato il tema delle disuguaglianze nel contesto lavorativo, proponendo un “alfabeto economico” per comprendere come il lavoro debba tradursi in un diritto per tutti. Fornero ha messo in luce le problematiche persistenti legate alle disuguaglianze di genere, evidenziando come, per molte donne, il lavoro rimanga un dovere non retribuito invece di un diritto garantito.
Le sue osservazioni sono state un pungolo al dibattito pubblico riguardo alle misure necessarie per garantire pari diritti nel mondo del lavoro. Fornero ha esortato i legislatori e la società civile a concentrarsi su politiche che possano effettivamente tradurre il lavoro in un diritto universale, proponendo che solo attraverso il rispetto di questo principio si possa sperare in un futuro più giusto e equo.
Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, ha riempito il palco con una dichiarazione significativa riguardo alla sua relazione con Beppe Grillo. Conte ha annunciato che il contratto con l’ex fondatore del movimento è in scadenza e non sarà rinnovato. Questa affermazione ha segnato un cambiamento radicale nella direzione politica del 5 Stelle, evidenziando un’aspirazione a costruire nuove alleanze, in particolare con il PD di Elly Schlein, in vista delle prossime elezioni in Liguria.
Questa scelta strategica di Conte riflette una volontà di rinnovamento all’interno del movimento, puntando a un rafforzamento dell’unità partitaria. Contemporaneamente, la sua posizione ha sollevato interrogativi circa il futuro del Movimento 5 Stelle, che si trova ora di fronte a scelte difficili in un panorama politico sempre più frammentato.
Maurizio Landini, segretario della CGIL, ha portato l’attenzione su un “autunno caldo”, preannunciando importanti mobilitazioni. Ha informato il pubblico della conferenza stampa prevista per il 30 ottobre, che delineerà le future iniziative sindacali. Tra le manifestazioni in programma, un sciopero indetto per il 31 ottobre nel settore scolastico e uno nel trasporto pubblico locale per l’8 novembre sono già confermati.
Landini ha utilizzato il suo intervento per denunciare la mancanza di dialogo con il governo, sottolineando come la cultura pratica dell’esecutivo rischi di snaturare i principi democratici. La sua dichiarazione ha acceso una luce su quelli che considera problemi sistemici e una crescente autoritarietà nella governance attuale. Mentre il festival prosegue, le tematiche affrontate promettono di stimolare un dibattito necessario tra i vari attori della società civile, accendendo speranze e sfide per il futuro del paese.