Claudia Ciampa, madre di un bambino di sette mesi, è intervenuta nel programma “La vita in diretta” su Rai Uno per condividere la sua difficile situazione. Il piccolo è stato portato via dal padre americano senza il consenso della madre, lasciandola in uno stato di crescente angoscia e preoccupazione. Durante la diretta, la donna ha chiesto aiuto al pubblico e al governo, rivelando la propria incertezza riguardo alla posizione del figlio e le difficoltà nel comunicare con il padre. Le parole di Claudia risuonano forti in un contesto di crescente tensione e disperazione.
Claudia Ciampa ha raccontato di come la sua vita sia cambiata radicalmente dopo la separazione dal padre del bambino, un uomo di origini americane con cui ha avuto una relazione di due anni. Riferendosi al suo attuale stato emotivo, Claudia ha affermato che è “assurdo e paradossale” che il padre continui a controllarla, mentre lei non riesce a ottenere notizie sul benessere del figlio. La madre ha sottolineato come sia frustrante ricevere solo occasionali videochiamate, nelle quali è l’unica a parlare, con il padre che sembra disinteressato a fornire informazioni dettagliate sul piccolo.
La situazione si è ulteriormente aggravata pochi giorni fa, quando il padre ha portato via il bambino senza previo avviso o consenso. Claudia, residente a Piano di Sorrento nella Penisola Sorrentina, ha espresso all’emittente televisiva il suo desiderio di riunirsi con il figlio e di avere supporto da parte delle autorità competenti. Le sue parole sono impregnate di dolore e angoscia; ha chiesto aiuto a Papa Francesco e al governo italiano per potersi riunire al suo bambino, lamentando la possibilità che il piccolo si trovi negli Stati Uniti, paese d’origine del padre.
Le autorità italiane, compreso il Ministero degli Esteri, sono state coinvolte nel caso. Claudia ha riferito che il Ministro Tajani e i funzionari della Farnesina stanno seguendo da vicino la situazione. La polizia americana è stata allertata e a quanto pare sono già state effettuate delle visite presso l’abitazione di un parente del padre per raccogliere informazioni sul bambino. La madre ha ringraziato pubblicamente le autorità per il supporto ricevuto finora, sperando in un esito positivo per il suo caso.
La situazione è complessa, e Claudia ha dichiarato di non avere la certezza che il piccolo si trovi negli Stati Uniti, ma teme che il padre possa avvalersi di leggi più favorevoli in quel paese per tenere il bambino lontano dalla madre. La donna ha evidenziato di aver potuto comunicare con il figlio solo per brevi momenti e che l’ultima videochiamata ha sollevato interrogativi, dato che il padre si è mostrato guardingo e ha chiesto di non registrare la conversazione.
Anche la nonna del bambino, Luciana, ha espresso il suo profondo dolore durante l’intervista a “La vita in diretta”. Li ha dedicati a sottolineare l’impatto emotivo devastante che questa situazione ha avuto sulla famiglia, affermando che “le notti insonni e le attese interminabili” le impediscono di trovare pace. Luciana ha esposto la sua preoccupazione per il nipote, affermando che la situazione non è sostenibile e richiede una risoluzione immediata. La nonna ha evocato un forte senso di urgenza, esprimendo la necessità di un intervento rapido affinché il bambino possa ritornare a casa.
La testimonianza di Luciana testimonia una realtà comune a molte famiglie coinvolte in casi simili di sottrazione dei minori, evidenziando la sofferenza e l’incertezza che le separazioni forzate possono causare. La sua voce si unisce a quella di Claudia nel formare un appello collettivo per un intervento necessario a riportare il bimbo tra le braccia della sua famiglia. La speranza rimane viva, mentre la famiglia attende sviluppi da parte delle autorità e fatica a trovare il modo di affrontare l’angoscia del momento.