Un episodio inquietante è avvenuto a Napoli, dove un uomo si è spacciato per giornalista di programmi Rai, riuscendo a estorcere somme di denaro a titolari di attività commerciali in cambio di presunti spot pubblicitari. Il fatto è stato messo in evidenza dal servizio di Luca Abete trasmesso ieri sera su Striscia la notizia, un programma satirico che si occupa di cronaca e denuncia.
La truffa del sedicente giornalista
Luca Abete ha rintracciato un individuo che si è definito “content creator Rai“, un burlone che prometteva visibilità ai commercianti attraverso apparenti collaborazioni con la televisione di Stato. Secondo quanto emerso dall’inchiesta, l’impostore avrebbe richiesto compensi variabili tra 600 e 1500 euro in contante, giustificando la sua richiesta con la possibilità di realizzare servizi promozionali. Tuttavia, tali video non venivano mai trasmessi sui canali ufficiali Rai, bensì esclusivamente sui social media dello stesso truffatore.
Un altro elemento a sfavore dell’uomo è la presenza di un logo Rai contraffatto. Questo tentativo di utilizzare un marchio ufficiale ha sollevato dubbi sulla legittimità delle sue azioni e ha messo in allerta i settori legali della Rai. Non si trattava solo di una frode ai danni dei commercianti, ma anche di un uso improprio di un brand di alto profilo quale quello di Rai, un fatto che merita un’attenzione particolare da parte delle autorità.
L’intervento di Striscia la notizia
Nel corso dell’intervista condotta da Luca Abete, il sedicente giornalista ha mostrato una certa sicurezza nel sostenere di collaborare con diverse trasmissioni della Rai. Tuttavia, quando gli è stato chiesto di nominare alcuni programmi ai quali diceva di partecipare, l’uomo non è riuscito a fornire indicazioni concrete, asserendo che ce ne fossero così tanti che non gli venivano in mente. La sua mancanza di dettagli e la sua ambiguità hanno alimentato i sospetti sull’autenticità delle sue affermazioni.
I giornalisti di Striscia non si sono fermati e, a sostegno della loro indagine, hanno tentato di contattare figure note della Rai per verificare le asserzioni del truffatore. Tra queste, Caterina Balivo, che ha dichiarato di non conoscere affatto il sedicente giornalista. Questo ha ulteriormente messo in risalto la possibilità che l’intervistato stesse semplicemente approfittando del prestigio del marchio Rai senza avere alcun legame reale con l’ente.
La risposta della Rai e delle autorità competenti
A seguito di queste rivelazioni, la Rai ha preso una posizione ferma, comunicando di aver presentato denuncia alle autorità competenti. Questa decisione evidenzia l’importanza della tutela della propria immagine e della protezione dei propri dipendenti da situazioni simili, dove il loro nome viene utilizzato in modo inappropriato per fini illeciti.
L’ente ha sottolineato che in casi come questi, dove si verificano frodi a danno di aziende, è fondamentale che i commercianti siano informati e allertati circa i segnali di allerta. Non è solo l’immagine di un individuo a essere minacciata, ma anche la credibilità e la reputazione dell’intero sistema mediatico. La Rai ha ribadito il proprio impegno nel garantire che simili episodi non vengano tollerati e che le autorità agiranno per perseguire i trasgressori.
Il caso ha suscitato preoccupazione, ma anche un richiamo alla responsabilità per tutti quei professionisti del settore che potrebbero essere coinvolti, direttamente o indirettamente, in situazioni di frode.