Casoria: abbattimento di un palazzo abusivo, residenti lamentano “vittime di colpe altrui”

Gli abitanti di un palazzo di Casoria, in provincia di Napoli, si trovano in una situazione di grande crisi a causa di un’ordinanza di abbattimento emessa dalla Procura. Nonostante disponessero di un condono edilizio, la sentenza stabilisce che il complesso residenziale dovrà essere sgomberato entro il 24 settembre, con le operazioni di demolizione programmate per il primo ottobre. I residenti, che denunciano di essere “vittime di colpe altrui”, si trovano a fronteggiare una situazione senza precedenti che si è trascinata per oltre tre decenni.

Una storia di abusi edilizi

Le origini della vicenda

Il palazzo di via Indipendenza, al civico 41, è stato costruito nel 1992 da una ditta individuale, e fin dall’inizio la sua costruzione è stata oggetto di contenzioso legale. Nel 1997, un giudice dispose la demolizione della struttura a causa della sua illegittimità, con una sentenza che è diventata definitiva nel giro di pochi anni. Tuttavia, anziché procedere con la demolizione, nel 1998 il Comune di Casoria ha deciso di restituire il bene al costruttore, condonando il palazzo sulla base della legge 724 del 1994, garantendo così il rilascio di permessi per ogni due appartamenti.

Un condono che ha cambiato le sorti

Grazie a questo condono, gli appartamenti furono venduti tra il 1998 e il 1999, attirando l’attenzione di molti potenziali acquirenti, ignari del torbido passato della struttura. Fino a oggi, il palazzo ha ospitato oltre 100 persone e diverse attività commerciali, diventando un punto di riferimento per il quartiere. La questione legale, tuttavia, non era chiusa e, negli anni, diversi proprietari hanno continuato a vivere nell’incertezza, con il timore che la vicenda potesse ripresentarsi.

La reazione dei residenti

Senso di impotenza

Adesso, a poche settimane dall’inizio delle operazioni di abbattimento, i residenti si sentono abbandonati e dimenticati. “Siamo vittime di colpe altrui!”, dichiarano alcuni dei proprietari, evidenziando l’ingiustizia e la confusione che hanno caratterizzato questa vicenda. La scritta affissa sul palazzo rappresenta un grido di aiuto che risuona nel quartiere, richiamando l’attenzione di chi potrebbe intervenire in un momento così critico.

Un futuro incerto

Mentre si avvicina la data del 24 settembre, i residenti stanno cercando soluzioni alternative per ricollocare le proprie famiglie e le proprie attività. A pochi giorni dalla scadenza, inquietudine e paura caratterizzano l’ambiente, nonostante il Comune abbia avviato alcune conversazioni per garantire assistenza ai residenti attualmente in difficoltà. Tuttavia, l’incertezza regna sovrana, e nessuna garanzia è stata finora fornita riguardo al destino degli attuali occupanti.

Le prospettive legali

Il ruolo della Procura di Napoli

La Procura di Napoli si è trovata coinvolta in un caso complesso che mette in luce le problematiche relative all’abusivismo edilizio in Italia. L’operazione di abbattimento, infatti, non è solo una questione locale, ma riflette un problema più ampio che affligge numerose realtà italiane, dove i condoni edilizi sono spesso seguiti da situazioni di conflitto tra residenti e autorità. Le autorità locali sono ora al lavoro per cercare di trovare una soluzione che possa garantire i diritti dei residenti, pur rispettando la legalità.

Possibili ricorsi

In questo contesto, una parte dei residenti sta già pensando a ricorsi legali, nel tentativo di ottenere una revisione della decisione di abbattimento e del condono rilasciato. Ma il percorso legale si preannuncia lungo e tortuoso, con le possibilità di un esito favorevole che rimangono incerte. Nonostante ciò, la lotta per i diritti all’abitazione e per il riconoscimento delle colpe ai responsabili della situazione attuale rimane ferma nei cuori di chi abita quel palazzo.

La situazione di via Indipendenza a Casoria continua a tenere alta l’attenzione sia degli organi di stampa che delle autorità locali, mentre i residenti si preparano ad affrontare un futuro incerto e rocambolesco, con la speranza di poter risolvere questa annosa questione.

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Redazione