La commemorazione del giornalista Carmine Alboretti ha trovato una nuova espressione nella seconda edizione del Premio Nazionale a lui dedicato, svoltasi presso l’Auditorium del Museo del Parco Nazionale del Vesuvio. La manifestazione ha riunito famigliari, colleghi e personalità del settore, rinnovando l’impegno della comunità di Boscoreale nella valorizzazione della memoria e del lavoro di un professionista del giornalismo che ha lasciato un segno indelebile.
Il Premio Nazionale Carmine Alboretti rappresenta un’iniziativa dell’associazione Giornalisti Vesuviani, creata per omaggiare l’eredità del giornalista scomparso nel 2019. La cerimonia ha visto la partecipazione di Antonio D’Errico, presidente dell’associazione, che ha voluto sottolineare l’importanza di ricordare coloro che hanno contribuito significativamente al panorama informativo italiano. Durante l’evento, è stata conferita un’opera realizzata dall’artista Nello Collaro, in collaborazione con l’artigiano della pietra lavica Biagio Luigi De Martino.
Quest’anno, il premio è andato ad Adele Ammendola, nota giornalista del Tg2, apprezzata per la sua capacità di raccontare le storie e le realtà dei territori, soprattutto quelli dell’area vesuviana. La motivazione della premiazione evidenzia il suo impegno nel portare all’attenzione del pubblico nazionale le risorse e le problematiche locali, rendendo onore alla professione di cronista che tanto significava per Carmine Alboretti.
L’organizzazione dell’evento ha messo in luce non solo il riconoscimento individuale, ma ha anche evidenziato l’importanza della cultura e del giornalismo come strumenti di formazione e sensibilizzazione all’interno della comunità.
Parallelamente alla cerimonia di premiazione, sono stati organizzati corsi di formazione per giornalisti, un’importante occasione di aggiornamento professionale. Il tema scelto per il dibattito è stato “Riforma Nordio e nuove disposizioni in materia di pubblicazione di atti giudiziari: ricadute sul lavoro di cronaca”. Questo incontro ha visto la partecipazione di esperti del settore giuridico e del giornalismo, contribuendo a una discussione vivace e costruttiva sulle sfide attuali del mestiere.
Moderato dal giornalista Gianmaria Roberti, il tavolo degli interventi ha incluso figure di spicco come Nunzio Fragliasso, procuratore capo della Repubblica di Torre Annunziata, e Ottavio Lucarelli, presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, che hanno fornito ai partecipanti spunti cruciali per comprendere le implicazioni legali e pratiche della nuova normativa. Anche Cristiano Cupelli, professore di Diritto Penale, ha offerto un importante contributo, approfondendo il quadro legislativo attuale e le sue ricadute sulla cronaca.
Questo tipo di formazione è cruciale per affrontare le evoluzioni del mondo del giornalismo accidentato da continui cambiamenti normativi che richiedono ai professionisti una costante adattabilità e competenza.
L’evento ha avuto un forte significato anche sul piano della partecipazione comunitaria. Erano presenti amici e familiari di Carmine Alboretti, tra cui Maria Carotenuto, moglie del giornalista, e la madre Carolina Balzano, nonché esponenti delle forze dell’ordine e della magistratura. Questa affluenza ha confermato l’affetto e il rispetto nei confronti di un uomo che ha dedicato la sua vita alla professione e al servizio della verità.
La mattinata è stata arricchita dalle testimonianze di coloro che hanno avuto il privilegio di conoscere Alboretti, creando un’atmosfera di emozione e gratitudine verso i valori da lui rappresentati. Il premio non è stato soltanto un riconoscimento professionale, ma un vero e proprio atto di amore verso un giornalista che ha saputo coniugare passione per la scrittura e impegno sociale.
Le istituzioni presenti hanno peraltro sottolineato l’importanza di mantenere vivo il ricordo di Carmine Alboretti, non soltanto come figura di spicco nel panorama giornalistico, ma come esempio di dedizione, integrità e professionalità.