Chiusura del Nabilah Beach: Il Comune di Bacoli Interviene per Presunti Abusi Edilizi

La notizia della chiusura del Nabilah Beach a Bacoli ha suscitato grande attenzione e dibattito. Questo storico locale, noto per la sua vivace offerta di intrattenimento e ristorazione, è stato recentemente colpito da un’ordinanza di chiusura emessa dal Comune per presunti abusi edilizi. Le implicazioni di questa decisione sono notevoli e offrono uno spaccato sui problemi legati alla gestione degli spazi pubblici e al rispetto delle norme edilizie nella provincia di Napoli.

L’ordinanza di chiusura emessa dal Comune

Il provvedimento ufficiale, identificato come ordinanza numero 1947, è stato firmato l’11 ottobre 2024. Questa misura non si limita a interrompere le attività economiche del Nabilah Beach, ma include anche l’ordine di demolire le strutture considerate abusive e di ripristinare l’area alla sua condizione originale. Nella relazione allegata, il Comune sottolinea che le opere interessate sono state realizzate su suolo demaniale senza i permessi richiesti, un’azione che non può essere tollerata secondo le leggi vigenti.

La portata di questa decisione colpisce non solo i gestori del locale ma anche i clienti, considerato che il Nabilah Beach è un punto di riferimento della movida napoletana, frequentato da residenti e turisti. Le autorità locali hanno evidenziato la necessità di mantenere il rispetto delle normative edilizie e di proteggere gli spazi pubblici dall’uso eccessivo o illegittimo. Diversi residenti, dal canto loro, hanno espresso preoccupazione per le eventuali conseguenze economiche e sociali della chiusura.

La risposta della gestione del Nabilah Beach

In seguito all’emissione dell’ordinanza, la gestione del Nabilah Beach ha rilasciato una comunicazione ufficiale in cui contesta le decisioni del Comune, definendole basate su “presupposti erronei”. La società si è dichiarata aperta a un dialogo costruttivo con le autorità locali, mirato a chiarire la situazione e a risolvere le controversie in corso.

Inoltre, la direzione del Nabilah Beach ha evidenziato l’intenzione di ricorrere alle vie legali se le proprie istanze non dovessero essere prese in considerazione. La possibilità di un processo legale rappresenta un’ulteriore complicazione in questa vicenda, indicativa della crescente tensione tra i vari attori coinvolti. La scelta di percorrere la strada della giustizia amministrativa potrebbe avere ripercussioni non solo sul locale, ma anche sull’approccio delle istituzioni nei confronti delle attività imprenditoriali nella zona.

La posizione del sindaco di Bacoli

Il sindaco Josi Gerardo Della Ragione ha preso una posizione ferma riguardo alla chiusura del Nabilah Beach, affermando che l’amministrazione comunale non può chiudere un occhio di fronte a comportamenti illeciti. Della Ragione ha dichiarato che erano stati rilevati ben tredici abusi edilizi, che ricadono su un’area demaniale di proprietà collettiva. La chiusura del locale è quindi descritta come una misura necessaria per tutelare l’interesse pubblico e ripristinare l’ordine.

Il primo cittadino ha ulteriormente chiarito quali siano le strutture da demolire: pedane e tensostrutture abusive, oltre a elementi edili che avevano cambiato destinazione d’uso senza le opportune autorizzazioni, per un totale di oltre 400 metri quadrati. Questo inasprimento delle misure di controllo edilizio rassicura i residenti sul fatto che la loro voce venga ascoltata e che le regole siano applicate in modo equo.

Della Ragione ha anche affermato di essere pronto a collaborare con imprenditori desiderosi di investire in modo legale nella comunità, sottolineando la necessità di affrontare con coraggio le irregolarità storiche che hanno caratterizzato il territorio. Il sindaco ha ribadito la determinazione dell’amministrazione a restituire agli abitanti le aree pubbliche da troppi anni compromesse, sottolineando che il processo sarà lungo e complesso ma necessario per il benessere collettivo.

La chiusura del Nabilah Beach segna un punto di svolta nelle politiche locali riguardanti il rispetto delle normative edilizie e la gestione degli spazi pubblici, lanciando un segnale chiaro a chiunque operi nel settore della ristorazione e dell’intrattenimento.

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Filippo Grimaldi