Una cicogna nera, esemplare a rischio di estinzione, originaria della Polonia, ha recentemente fatto notizia per un’incidente che l’ha coinvolta in Campania. L’animale, una femmina di un anno, è stata colpita da un proiettile durante il suo percorso migratorio. Grazie all’intervento tempestivo dei veterinari dell’ASL Napoli 1 Centro e del CRAS “Federico II”, la cicogna ha ricevuto le cure necessarie e ha potuto riacquistare la libertà. Questo episodio sottolinea l’importanza della salvaguardia delle specie migratorie e il ruolo attivo di enti e volontari nella protezione della fauna selvatica.
La vicenda della cicogna nera ha inizio nei pressi della provincia di Caserta, dove l’animale è stato rinvenuto ferito. Il ritrovamento è avvenuto lo scorso gennaio, quando i volontari, allertati da segnali di allerta, si sono attivati per recuperare l’esemplare in difficoltà. Le prime valutazioni hanno indicato che si trattava di una cicogna nera , una specie conosciuta per la sua bellezza ma anche per il suo status di specie migratoria vulnerabile. La ferita era stata causata da un colpo di arma da fuoco, un fatto che ha suscitato preoccupazione e indignazione sia a livello locale che nazionale.
Dopo il recupero, la cicogna è stata immediatamente trasportata presso il CRAS “Federico II”, dove esperti veterinari hanno avviato un protocollo di emergenza. Il team ha lavorato instancabilmente per stabilizzare le condizioni del volatile, iniziando un percorso di trattamento mirato a garantire il suo recupero completo. La cooperazione tra l’ASL e il CRAS si è rivelata fondamentale in questa fase delicata, poiché hanno unito le loro competenze per affrontare le complicazioni legate all’infortunio.
Il recupero della cicogna nera ha richiesto diverse settimane di impegno e monitoraggio costante. I veterinari hanno dovuto affrontare non solo il trattamento della ferita, ma anche la necessaria riabilitazione per garantire che l’animale fosse pronto a ritornare nella natura. Durante questo periodo, la cicogna è stata sottoposta a controlli e valutazioni cliniche regolari, necessarie per monitorare il suo stato di salute e il progresso della riabilitazione.
Parallelamente al lavoro veterinario, la situazione giuridica legata all’incidente è stata seguita dal Gruppo Carabinieri Forestale di Caserta. Questa collaborazione ha evidenziato l’importanza della tutela faunistica e la necessità di proteggere gli animali in pericolo. Una volta completati i trattamenti e ottenuti risultati positivi, gli specialisti hanno iniziato a preparare la cicogna per il rilascio nel suo habitat.
Alla fine di luglio, la cicogna nera è stata riadattata nel suo ambiente naturale, in una fase di rilascio gestita con prudenza e attenzione. Gli esperti hanno attuato misure di sicurezza, monitorando il comportamento dell’animale mentre esplorava il suo habitat. Grazie alla collaborazione con l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale , è stato possibile posizionare un dispositivo GPS sull’esemplare, consentendo il monitoraggio continuo delle sue movimenti.
I dati raccolti dai dispositivi GPS hanno rivelato che la cicogna nera è in grado di muoversi liberamente e ha iniziato a compiere spostamenti di medio raggio in aree habitat adatte. Questo monitoraggio non solo ha confermato un recupero soddisfacente, ma ha anche offerto importanti informazioni agli studiosi riguardo agli spostamenti e ai comportamenti migratori di questo raro volatile. I risultati positivi di questa operazione hanno rappresentato un successo nella conservazione della fauna selvatica in Italia e un esempio significativo di come il lavoro di squadra tra istituzioni e appassionati possa fare la differenza nel salvare specie minacciate.