Sono passati cinque anni da quando il Sars-CoV-2 è emerso per la prima volta nella città cinese di Wuhan, segnando l’inizio di una pandemia che ha cambiato il volto del mondo. Nonostante il tempo trascorso, le origini di questo virus rimangono avvolte nel mistero e tornano a essere al centro del dibattito scientifico. Recentemente, la Cia ha comunicato la propria opinione riguardo a un possibile incidente in laboratorio come causa della sua diffusione, sebbene manchino prove conclusive. Questo articolo esplorerà il pensiero degli esperti sulla questione e i vari scenari riguardanti la genesi di Sars-CoV-2.
Le ipotesi sull’origine del virus
Giorgio Palù, noto professore emerito di Microbiologia e Virologia, sottolinea l’importanza di comprendere le origini di Sars-CoV-2, evidenziando la necessità di conoscere come questo virus sia venuto a contatto con l’uomo. Le due principali teorie rimaste sul tavolo riguardano un potenziale spillover da un animale e l’ipotesi di una fuga da un laboratorio. L’esperto pone l’accento su come i virus siano una parte cruciale della biosfera e, per questo motivo, scoprire la loro origine aiuti a predire eventi futuri di epidemie o pandemie.
Nonostante sia aperta l’ipotesi dello spillover, Palù fa notare che non è ancora stato identificato l’animale ospite responsabile. La maggiore somiglianza genetica di Sars-CoV-2 si riscontra nel RaTG13, un virus presente nei pipistrelli, situato lontano da Wuhan. Ciò solleva dubbi sulla naturale trasmissione del virus all’uomo, visto che il virus appariva altamente adattato per infettare le cellule umane, un comportamento insolito per i virus zoonotici.
La questione della fuga da laboratorio
L’idea che Sars-CoV-2 potrebbe essere il risultato di un inciampo in laboratorio ha sollevato legittime preoccupazioni. Palù osserva che sebbene le possibilità di una fuga non possano essere scartate, la responsabilità non deve ricadere esclusivamente sulla Cina. Storicamente, infatti, anche altri paesi hanno vissuto problemi analoghi, come il caso dell’oblio del virus del vaiolo da parte dei centri americani per il controllo e la prevenzione delle malattie.
L’assenza di informazioni da parte della comunità scientifica cinese, nonostante ben tre indagini dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, mantiene alto il livello di incertezza. Secondo Palù, senza la collaborazione del governo cinese nel fornire dati e trasparenza sulle loro ricerche, sarà difficile avere chiarezza su come sia avvenuta l’origine del virus. L’attuale silenzio non fa che alimentare le speculazioni e le congetture.
L’importanza delle indagini future
Riflettendo su quale lezione si possa trarre da questa esperienza, Palù insiste sulla necessità di regolamentare rigorosamente le ricerche sui virus con modifiche genetiche. Gli studi di gain-of-function, che potranno contribuire a prevenire futuri rischi pandemici, devono essere monitorati da enti governativi e comitati etici. La sua richiesta di uno scambio di dati e di una maggiore trasparenza non è casuale.
L’esperto sottolinea che mentre alcuni virus presentano potenzialità pandemiche, come l’H5N1, è essenziale non abbassare la guardia. La ricerca sull’interazione uomo-animale rimane una priorità per prevenire futuri focolai. In questo contesto, il ruolo dell’Oms deve essere rivisto e rinforzato, per garantire che possano emergere regole e pratiche adeguate per il controllo di tali studi.
La necessità di chiarezza
La mancanza di risposte definitive sulle origini di Sars-CoV-2 è motivo di preoccupazione. Palù chiarisce che, nonostante sue ricerche passate, non crede che la fuga dal laboratorio sia l’unica spiegazione. La realtà complessa e articolata del virus richiede una continua indagine e un’analisi approfondita. La scarcerazione di dati e la cooperazione internazionale sono essenziali per abbattere le barriere e garantire che la scienza possa progredire.
La comunità globale deve continuare a interrogarsi sulle origini di questo virus. La risposta non è solo una questione di origine, ma una riflessione su come affrontare la potenziale minaccia rappresentata dalle malattie infettive. La strada è lunga, ma è chiaro che senza la condivisione di informazioni cruciali, il cammino verso la verità sarà irto di ostacoli.