Ciro Muro, ex calciatore del Napoli, ha fatto rivivere emozioni e ricordi di un’epoca calcistica indimenticabile in un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport. Con il soprannome “Murodona”, Muro ha raccontato aneddoti del suo passato, portando alla luce episodi che evocano un periodo di grande passione e intensità per il calcio napoletano. Le sue parole risvegliano la nostalgia di una Napoli calcistica che brillava in Italia e in Europa.
il soprannome “murodona” e il legame con maradona
Quando parliamo di Ciro Muro, non possiamo non menzionare il suo celebre soprannome. La stampa sportiva, durante il suo periodo d’oro, lo chiamava affettuosamente “Murodona”, un attributo che evocava in qualche modo il leggendario Diego Armando Maradona. Muro, sorridendo, ricorda i tempi in cui il suo talento gli ha fruttato riconoscimenti come questo. In particolare, si riferisce a un titolo di un giornale dopo un colpo di testa vincente su punizione nel match contro la Fiorentina, un momento che segnò la sua carriera.
Sebbene il paragone con Maradona possa sembrare presuntuoso, Muro non ha mai cercato di sovrapporre la sua carriera a quella del numero 10 argentino. Ha dichiarato che, nel complesso, considerava se stesso più simile a una figura come quella di Zico, il noto trequartista brasiliano. Un’affermazione che denota la sua modestia e il suo rispetto per un idolo come Maradona, con cui ha condiviso il campo negli anni d’oro del Napoli.
l’incontro con maradona e l’atmosfera unica del ritiro
Muro descrive vividamente il suo primo incontro con Diego Maradona durante un ritiro pre-stagionale. Era un momento carico di emozioni, non solo per lui, ma per tutti i calciatori del Napoli. Si ricorda della scena in cui, seduto vicino a Maradona, gli ha passato il sale. Ma Diego, con la sua personalità scaramantica, gli ha chiesto di posarlo sul tavolo anziché metterlo direttamente in mano. Questo piccolo gesto rivela molto di un giocatore che viveva il calcio con una passione quasi magica.
Il dialogo tra i due è stato breve ma significativo. Con l’innocenza di un giovane calciatore, Muro si è avvicinato a Maradona esclamando: “Sei inimitabile“. Una frase semplice, ma che racchiudeva il rispetto e l’ammirazione di un compagno verso una leggenda del calcio. Maradona, con un sorriso, ha accolto le parole di Muro, stabilendo un legame che avrebbe caratterizzato la loro esperienza insieme al Napoli.
la faida con la popolarità e il peso delle aspettative
Nel corso della sua carriera, Ciro Muro ha vissuto momenti in cui la pressione da parte dei tifosi e dei media era palpabile. Nonostante il soprannome “Murodona”, quando la sua carriera ha iniziato a scivolare verso il basso, le aspettative hanno cominciato a pesare, rendendo difficile ritrovare il proprio equilibrio. In questo contesto, Muro ha affrontato il difficile compito di dover gestire non solo il rendimento sportivo, ma anche il rispetto per la memoria di Diego, che costantemente portava alto il nome del Napoli.
Il peso della pressione si fa sentire anche in allenamento, dove i calciatori sognano di eguagliare i successi dei grandi del passato. La presenza di Maradona in squadra creava automaticamente un confronto con la sua grandezza e le sue prestazioni eccezionali.
Muro continua a riflettere sul suo percorso, comprendendo che, sebbene i riflettori potessero un tempo brillare su di lui, il passare degli anni e le scelte sbagliate hanno reso difficile mantenere viva quell’illuminazione. Restano, comunque, i ricordi di un’epoca straordinaria, vissuta fianco a fianco con un mito del calcio mondiale. Nel cuore di Ciro, l’essenza di quei giorni speciali rimarrà sempre viva, nonostante le sfide affrontate in seguito.
Con questa intervista, Ciro Muro ci regala una finestra su un passato che continua a essere parte integrante della storia del Napoli. La sua narrazione e i suoi ricordi ci trasmettono la passione per il calcio, non solo come sport, ma come elemento di vita che segna e definisce identità.