Nell’ultimo periodo, l’argomento del Codice identificativo nazionale per le strutture turistico-ricettive ha assunto una sempre maggiore rilevanza, specialmente in città dove il settore immobiliare è in continua evoluzione. Le normative introdotte nel 2023 mirano a regolamentare l’offerta turistica e ridurre il numero di strutture abusive. I dati più recenti rivelano che, nonostante i progressi, esistono ancora problematiche significative legate alla presenza di strutture non autorizzate e alla crescente pressione sui canoni di affitto.
Normativa sul cin e sanzioni
Dal 2 gennaio 2023, tutti i gestori di strutture ricettive, che includono alberghi e affitti brevi, sono obbligati a richiedere un codice identificativo nazionale. Questa iniziativa, del ministero del Turismo, ha l’obiettivo di tutelare i turisti e garantire la legalità nel settore. Chi non ottempera a tale obbligo rischia sanzioni significative, che spaziano da 800 a 8.000 euro, a seconda delle dimensioni dell’immobile.
Per ottenere il codice, i locatori devono accedere alla Banca Dati nazionale delle Strutture Ricettive attraverso il portale dedicato, utilizzando lo SPID o la Carta d’Identità elettronica. Una volta verificate le informazioni relative alla propria struttura, possono procedere con la richiesta. È cruciale che il codice identificativo venga esposto in modo visibile all’esterno della struttura e incluso in tutti gli annunci pubblicati, garantendo così la trasparenza necessaria. Questo aspetto è fondamentale non solo per la conformità normativa, ma anche per la fiducia dei turisti.
Situazione attuale delle richieste di cin
Fino a gennaio 2025, l’Italia ha visto un’attenuazione dei problemi legati al Cin, con un totale di 547.787 strutture registrate, delle quali ben 495.513 hanno già ottenuto il codice, pari a una percentuale significativa del 79,94%. In Campania, la situazione appare incoraggiante, con 23.753 codici rilasciati su 27.977 strutture registrate, che porta la percentuale a un elevato 84,9%. Tuttavia, il dato non riesce a nascondere le irregolarità sul territorio.
Un aspetto rilevante emerso è l’esistenza di strutture abusive, ben sottolineato dall’Associazione Bed and Breakfast, Affittacamere e Case Vacanze . Queste realtà non solo danneggiano la reputazione del settore, ma pongono un serio rischio per i turisti che, ignari, potrebbero affidarsi a sistemazioni non conformi. Risulta evidente quindi, l’importanza di potenziare i controlli e le verifiche, per garantire la legalità e la sicurezza durante il soggiorno.
Dati di napoli e province
Riguardo alla situazione specifica di Napoli, il ministero del Turismo ha registrato risultati sorprendenti: il 98,23% delle strutture turistiche ha richiesto e ottenuto il Cin. In termini quantitativi si tratta di 14.311 strutture su 16.038 totali. Tale dato rivela un forte impegno da parte dei gestori nel cercare di conformarsi alle norme vigenti.
Al contrario, le altre province campane mostrano percentuali inferiori, con Salerno al 79,80%, Avellino al 78,99%, Caserta al 75,61% e Benevento al 69,20%. Questi numeri indicano una scarsa attenzione da parte dei gestori nella richiesta del codice, evidenziando un problema di consapevolezza e di informazione nel settore, che potrebbe portare a rimanere senza supporto legale in caso di problematiche.
Aumento dei canoni di affitto
Parallelamente a queste novità nella regolamentazione turistica, gli affitti in Italia continuano a salire. Secondo l’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa, si osserva un trend crescente nei canoni di locazione, con una forte domanda di alloggi che supera l’offerta, specialmente per contratti a lungo termine. La preferenza per affitti transitori continua a conquistare i proprietari, spingendo ulteriormente il mercato verso l’alto.
Particolarmente a Napoli, i prezzi sono aumentati in modo significativo, con i monolocali che hanno visto una crescita del 2,7%, i bilocali con un incremento del 3,6% e i trilocali che si attestano su un 3,3%. Questi dati mettono in evidenza una situazione di precarietà per i residenti, costretti a fronteggiare costi sempre più elevati per reperire un alloggio.
Il panorama immobiliare, segnato dalle nuove normative e dagli aumenti dei prezzi, continua a evolversi, lasciando in sospeso ancora molte domande sul futuro del settore.