Tantissimi desiderano di andare in pensione prima; ecco come anticiparla di almeno un triennio nel nuovo anno
Il momento della pensione è un momento sognato e agognato da tantissimi dopo decenni di fatica e storia lavorativa alle spalle; un momento che segna il vero spartiacque tra gioventù ed età della ragione.
Che uno sia libero professionista o un dipendente; che sia collaboratore o imprenditore;Â dopo tanti anni di lavoro, qualsiasi lavoratore desidera finalmente prendere il suo meritato congedo e potersi finalmente dedicare alla nuova primavera della sua vita.
Nel nostro paese la pensione richiede generalmente l’età di 67 anni con almeno un ventennio di contributi, e comprende regimi speciali per specifico tipo di condizione sociale e professionale.
In seguito anche alla recente manovra del governo anche sulla pensione minima, molti si chiedono se non sia possibile anticipare la conclusione della loro carriera. La risposta? Sì, ed ecco come.
Come cambia la pensione nel 2025
Il sistema pensionistico italiano garantisce l’accesso alla pensione a partire dall’età di 67 anni con almeno 20 anni di contributi. Esiste però la possibilità di pensionamento anticipato, compresa la pensione di vecchiaia anticipata contributiva, che consente di lasciare il lavoro a 64 anni, a patto di avere 20 anni di contributi e un importo pensionistico almeno tre volte superiore alle prestazioni previdenziali.
A partire dal 2025 questa misura cambierà in modo significativo. In particolare, è possibile andare in pensione anticipata a 64 anni, esentando il TFR maturato nel fondo pensione. Questa esenzione consentirà di ottenere un’integrazione temporanea al reddito almeno fino all’età di 67 anni.
Il sistema contributivo
Possono accedere alla pensione di vecchiaia tutti i lavoratori, indipendentemente dalla data di inizio dei contributi. Si fa però una distinzione tra chi ha iniziato ad effettuare i pagamenti prima del 31 dicembre 1995, e chi dopo. Per chi ha iniziato a lavorare prima del 1995 il pensionamento è possibile a 67 anni con 20 anni di contributi. Chi inizia più tardi può accedere alla pensione a 71 anni con almeno cinque anni di contributi, a meno che entro i 67 anni non abbia maturato una pensione almeno pari al beneficio previdenziale.
Tuttavia, il regime di contribuzione per la pensione anticipata è disponibile solo per coloro che hanno iniziato a contribuire dopo il 1995. Per accedervi bisogna avere, come già chiarito, almeno 64 anni, 20 anni di contributi e una pensione pari a tre volte l’importo previdenziale. Dal 2025 sarà possibile dunque prolungare di tre anni il pensionamento rinunciando al TFR accumulato nel fondo pensione, in cambio di un reddito aggiuntivo temporaneo che accompagnerà il lavoratore fino al raggiungimento dell’età pensionabile ordinaria. Questa modifica ha lo scopo di fornire maggiore flessibilità ai lavoratori, consentendo loro la possibilità di lasciare il lavoro in anticipo, anche se ciò comporta l’eliminazione dell’indennità di fine rapporto.