Conte parla della strategia difensiva per la sfida Napoli-Atalanta: le parole su Politano

L’allenatore della SSC Napoli, durante la conferenza stampa pre-partita, ha condiviso le sue riflessioni sulle dinamiche tattiche della squadra in vista dell’importante match contro l’Atalanta. Focus particolare è stato posto su Matteo Politano, giocatore che si sta dimostrando fondamentale non solo in fase offensiva ma anche nel lavoro di contenimento. Le dichiarazioni di Conte offrono spunti interessanti sulle nuove tendenze tattiche nel calcio moderno.

Il ruolo fondamentale di Politano nel sistema di gioco

Matteo Politano ha assunto un ruolo cruciale nella rosa del Napoli, secondo quanto dichiarato da Conte. Il tecnico ha messo in luce come il calciatore sia stato il primo a suggerire un approccio difensivo più marcato, mostrando la sua disponibilità a sacrificarsi per il bene della squadra. “Mister, se c’è bisogno di dare manforte ed abbassarmi”, queste le parole di Politano che hanno colto l’attenzione del mister e dei tifosi. La predisposizione di Politano a lavorare anche in fase difensiva è essenziale contro avversari come l’Atalanta, storicamente noti per la loro potenza offensiva.

Secondo Conte, la rete di supporto difensivo che Politano riesce a fornire permette al Napoli di mantenere una maggiore solidità, specie quando affronta squadre che attaccano con una linea a cinque. L’allenatore ha fatto riferimento anche al recente incontro di Arsenal contro l’Atalanta, sottolineando come anche squadre di alto livello come i Gunners si siano adattate a questo tipo di strategia, abbassando i propri attaccanti in fase di contenimento. La versatilità di Politano, insieme alla qualità tecnica di Cyril Ngonge, rappresenta un asse importante per il Napoli in questa fase del campionato.

L’evoluzione tattica nel calcio moderno

Le parole di Conte evidenziano un cambiamento nel modo di intendere il ruolo degli attaccanti e dei centrocampisti nel calcio contemporaneo. Le squadre, ora più che mai, necessitano di giocatori in grado di interpretare i loro compiti in maniera fluida, adattandosi sia in fase offensiva che difensiva. La continua evoluzione del gioco, con accorgimenti sempre più sofisticati, richiede un’elevata capacità di lettura del gioco da parte dei calciatori.

Conte ha parlato di un ampliamento culturale e tattico, rendendo evidente che le squadre devono adattarsi rapidamente a diverse situazioni in campo. La gestione dell’asse difensivo si collega strettamente alla distribuzione delle responsabilità, che deve essere condivisa tra i giocatori, senza appesantire un singolo reparto. Politano, per esempio, può non sembrare un giocatore tipicamente difensivo, ma la sua capacità di essere proattivo e di rinforzare le linee quando necessario rivela quanto siano cambiate le aspettative nei riguardi dei calciatori in posizioni avanzate.

Il confronto con altri giocatori e il contributo alla fase difensiva

Conte, nella sua analisi, ha messo a confronto Politano con altri attaccanti presenti in rosa, come Khvicha Kvaratskhelia e David. Ha fatto notare che Politano presenta caratteristiche diverse e una predisposizione alla fase difensiva che gli consente di adattarsi bene a questo tipo di gioco. L’allenatore ha fatto notare come per affrontare squadre con una linea d’attacco forte, sia necessario disporre di giocatori che siano in grado di adattarsi e arretrare per difendere.

Cyril Ngonge, ad esempio, viene paragonato a Politano per la sua disponibilità a sacrificarsi, il che evidenzia ulteriormente come le scelte di formazione e strategia siano influenzate da tali dinamiche. L’alternanza tra l’abbassare un centrocampista e il chiedere ad attaccanti di svolgere un lavoro di copertura può diventare cruciale, e le decisioni dovranno essere prese in modo da massimizzare l’efficacia della squadra in campo.

La conferenza stampa di Conte ha quindi offerto uno spaccato interessante sulla preparazione del Napoli e sull’importanza strategica che il lavoro difensivo ha assunto, aprendo la strada a nuove possibili interpretazioni nel gioco di squadra. Il match contro l’Atalanta rappresenta non solo una prova di forza, ma anche un test delle capacità di adattamento della squadra campana.

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Filippo Grimaldi