Nel giorno in cui il MILAN celebra 125 anni di storia, i tifosi rossoneri non riescono a festeggiare. Il pareggio senza reti contro il GENOA, all’interno dello stadio SAN SIRO, ha segnato un momento cruciale, scatenando la delusione e la rabbia dei supporter. Questa situazione si inserisce in una serie di performance insoddisfacenti che hanno caratterizzato l’andamento della stagione e hanno portato i tifosi a sollevare la voce contro il club. Quali sono, allora, le ragioni che alimentano questo malcontento?
Il rendimento della squadra
Uno dei temi principali che preoccupano i tifosi è il rendimento della squadra sul campo. Attualmente, il MILAN si trova all’ottavo posto in campionato, accumulate 23 punti fino a questo momento, con una partita da recuperare. Questo piazzamento è davvero deludente, soprattutto considerando il distacco di quattordici punti dall’ATALANTA, capolista, e otto dall’INTER, che dovrà ancora sfidare la LAZIO. La squadra di PIOLI presenta statistiche poco incoraggianti: ha la quinta difesa della SERIE A e il sesto attacco, in compagnia del NAPOLI. Anche se il club ha avuto un inizio di stagione difficile, va segnalato il successo nel derby contro l’INTER e una buona prestazione in CHAMPIONS LEAGUE, con un totale di dodici punti guadagnati in sei partite, incluso un trionfo memorabile al BERNABEU contro il REAL MADRID.
Oltre ai risultati, i tifosi sono preoccupati per l’atteggiamento dei calciatori in campo. Troppo spesso, i giocatori sembrano privi di grinta e determinazione, il che ha portato a interventi diretti da parte dell’allenatore, come dimostrato dalla messa in panchina di alcuni leader di squadra come RAFAEL LEAO e THEO HERNANDEZ. Questa mancanza di impegno e di personalità non è passata inosservata e ha contribuito a creare un clima di tensione e insoddisfazione tra i sostenitori.
La posizione della dirigenza
Un altro punto critico riguarda la dirigenza del club. I tifosi esprimono forte disappunto per la scarsa presenza e comunicazione da parte della proprietà americana, in particolare nei momenti di difficoltà. Questa percezione di assenteismo ha avuto come conseguenza un crescente malcontento, poi amplificato dalla contestazione nei confronti di ZLATAN IBRAHIMOVIC. Un tempo considerato un eroe, oggi il suo ruolo di senior advisor di REDBIRD non sembra essere apprezzato dai tifosi, intensificando il malcontento. Ricordiamo che lo svedese ha vissuto un periodo di grande apprezzamento durante il suo ritorno e la conquista dello scudetto nel 2022, ma ora i fischi nei suoi confronti, durante le celebrazioni, raccontano di un’atmosfera tesa.
Allenatore e mercato: le scelte discutibili
L’operato del club anche sul piano tecnico non è stato esente da critiche. La separazione dall’ex direttore dell’area tecnica, PAOLO MALDINI, ha lasciato uno strascico di polemiche e malumori tra i tifosi. L’improvvisa rottura ha portato molti a chiedere un nome di peso per la panchina, con ANTONIO CONTE in cima alla lista delle preferenze. Tuttavia, la scelta della società si è orientata verso JULEN LOPETEGUI e, a seguire, verso FONSECA, seguendo un percorso che non ha convinto del tutto.
Anche sul fronte del mercato il malcontento è palpabile. I tifosi hanno espresso la loro delusione per una strategia di acquisizione considerata prudente e troppo focalizzata sulla salute del bilancio. Nell’ultimo mercato estivo, uno dei punti critici è stato l’assenza di un “grande colpo” in attacco, mentre è stato scelto ALVARO MORATA, calciatore indubbiamente di buon livello, ma non necessariamente in grado di rimpiazzare l’apporto offensivo di OLIVIER GIROUD. Inoltre, il club ha investito in giocatori come CHUKWUEZE, OKAFOR, PAVLOVIC ed EMERSON ROYAL, ma tali operazioni non hanno generato entusiasmo.
La situazione in casa rossonera è complessa e richiede un intervento urgente se si vuole ricostruire un rapporto di fiducia con i tifosi e fare ritorno ai risultati di successo che hanno caratterizzato la storia gloriosa del MILAN.