Continui sconvolgimenti a San Felice a Cancello: ricercati mamma e figlio dispersi dal nubifragio

La tragedia causata dal nubifragio che ha colpito San Felice a Cancello, in provincia di Caserta, sta attirando l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica. Sono in corso ricerche incessanti per ritrovare Agnese Minieri e Giuseppe Guadagnino, dispersi dalla violenta tempesta che ha travolto il quartiere Talanico il 27 agosto. Nonostante gli sforzi delle autorità e delle squadre di soccorso, la situazione rimane drammatica e avvolta nell’incertezza.

nubifragio nel quartiere talanico: il contesto degli eventi

La sera del 27 agosto, il quartiere Talanico di San Felice a Cancello è stato colpito da un violento nubifragio che ha portato a consistenti allagamenti e a colate di fango nelle aree circostanti. La notizia ha suscitato preoccupazione tra gli abitanti della zona, già abituati a eventi meteorologici avversi. Tuttavia, questa volta la situazione è andata ben oltre le aspettative, creando scenari devastanti.

Le intense piogge hanno colpito le strutture e il territorio, con un impatto significativo sulla comunità locale. In particolare, il terreno dove si trovavano Agnese e Giuseppe al momento dell’incidente si è trasformato in una trappola in un istante. Le forti correnti hanno spostato detriti e fango, rendendo difficile l’accessibilità e l’individuazione delle vittime. Le autorità hanno dichiarato lo stato di emergenza, attivando un piano di ricerca e soccorso per rintracciare i dispersi.

le operazioni di ricerca dei dispersi

I Vigili del Fuoco del Comando provinciale di Caserta, supportati anche da squadre provenienti da Salerno e Firenze, hanno dispiegato uomini e mezzi nella zona del disastro. Inizialmente, le operazioni si sono concentrate sulle aree vicine al punto in cui Agnese e Giuseppe sono stati visti per l’ultima volta. Le ricerche si sono poi spostate a valle, investigando le vasche di raccolta delle acque e i canaloni attraenti, assumendo che le correnti potessero aver trascinato i due dispersi.

Gli agenti di polizia e i vigili del fuoco si sono avvalsi anche dell’aiuto di droni per scandagliare aree più ampie, cercando indizi che possano condurre a una svolta nelle indagini. Purtroppo, nessuna traccia utile è stata trovata sino ad ora. L’unico elemento recuperato finora è l’apecar, il mezzo utilizzato da Agnese e Giuseppe. Questo è stato rinvenuto in condizioni disperate in un campo poco distante dalla zona di ricerca.

il racconto del sopravvissuto: raffaele minieri

Raffaele Minieri, l’altro figlio di Agnese e fratello di Giuseppe, è una delle poche persone a poter raccontare l’accaduto. Secondo le sue dichiarazioni, i tre si trovavano in un terreno di loro proprietà per la raccolta delle noci. Dopo aver notato l’improvviso peggioramento del tempo, Raffaele e Giuseppe si sono precipitati verso i propri apecar in un tentativo di mettersi in salvo.

Raccontando la sua esperienza, Raffaele ha descritto un momento di caos: “Quando ha iniziato a piovere, è stato tremendo; enormi chicchi di grandine e tanta pioggia. Io sono salito sul mio apecar, ma mio fratello e mia madre hanno lasciato il terreno dopo di me.” La testimonianza mette in luce la drammaticità della situazione e il rischio che hanno affrontato nel tentativo di sfuggire alla tempesta. Raffaele ha continuato a cercarli per tutta la notte, anche con l’aiuto dei droni dei Vigili del Fuoco, ma purtroppo senza esito. Riferendosi alla sua esperienza, ha espresso la profonda disperazione e la paura di rimanere solo in un momento così tragico.

Le ricerche proseguono, e la comunità di San Felice a Cancello si stringe attorno alla famiglia Minieri, sperando in un miracolo che possa rimettere insieme i loro pezzi mancanti.

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Redazione